Nativo della città di Atlanta, il nome di Cody ChesnuTT è salito alla ribalta per una piccola ma immensa canzone che ha scritto e in parte interpretato alcuni anni fa. Si tratta di The Seed 2.0 suonata dai The Roots nel seminale disco Phrenology.
L’anno precedente, cioè il 2002, aveva visto protagonista lo stesso Cody con il suo album di debutto dal nome The Headphone Masterpiece. Disco nato nella sua camera da letto, composto su un 4 piste a cassetta, utilizzando strumenti semplici come chitarra e drum machine. L’uscita del cd segnò la nascita di una nuova stella nella grande e notevole discografia della musica soul. Voce da fuori classe, chitarrista pulito ed essenziale, compositore moderno, con quel tocco di bassa fedeltà che fa risuonare tutto come antico. Cody ChesnuTT pubblica 36 tracce di musica trasversale, rock, funk, punk, soul, miscelando generi ed atmosfere diverse ma con un’idea ben precisa, dare voce all’anima di un uomo. A questo brillante debutto seguono 10 anni di silenzio, con qualche collaborazione artistica ma niente più. La famiglia lo togie dalla strada, lo aiuta a ripulirsi da qualche vizio poco salutare, lo assorbe completamente.
In questi giorni Cody è tornato con un nuovo disco Landing On A Hundred, pubblicato per la One Little Indian Records.
Nella vita di questo fenomenale autore è tornata a bruciare alta e forte la fiamma della passione per la musica, nello specifico la musica soul. In questo nuovo episodio della carriera di Cody le coordinate musicali sono più chiare, sembra di passeggiare per le strade di Memphis, tra gli anni ’60 e ’70 quando Al Green e Buddy Guy spaccavano i cuori di tanti ragazzi.
Le tracce sembrano avere quel fruscio caratteristico della puntina sul vinile, e la voce di Cody è forte, sensuale, profonda. I tanti strumenti arricchiscono di arrangiamenti le calde ballate che toccano gli animi ed elevano lo spirito. Potere della musica soul quando è scritta ed interpretata da chi conosce e ha vissuto su di sè la vita con le sue difficoltà.
That’s Still Mama è il singolo scelto per lanciare il disco, i fiati e gli archi sono perfettamente al servizio della voce di ChesnuTT, dolce e vibrante pop song, mantra ripetitivo suona tutto contemporaneamente, senza esitare. Un passo indietro troviamo la belissima I’ve Been Life, un inno al continente Africa, un inno alla vita e alla bellezza di quella terra. Il ritmo è pulsante, incessante, difficile non ballarlo al primo ascolto.
Cody ChesnuTT ha scelto di indossare un elmetto che gli cade dritto sugli occhi, coperto da una folta barba, come a consigliare gli ascoltatori che, per capire il suo valore comunicativo e artistico è sufficiente ascoltare la sua musica.
Claudio Donatelli