A volte sono proprio i piccoli lavori a nascondere le più grandi sorprese. Come per il primo demo di questi cinque, giovanissimi, ragazzi romani, nascosti sotto il moniker di Closed Speech. Un gruppo di amici innamorati del pop-punk che abbiamo visto spopolare con band del calibro dei Green Day e dei Sum 41.
Il lavoro è senza dubbio acerbo ma risultano subito chiare le buone possibilità di miglioramento. Il carattere c’è ed è forte, di quello che solo le band alle prime armi sanno cacciare. Ragazzi pieni di grinta, di voglia di fare, di “spaccare” ad una serata e di infilare, ta una cover e l’altra (tanto amate dal pubblico), quei pezzi nati, in una piccola sala prove, dal sudore di ognuno dei componenti.
A Place For Suckers ha tutte le caratteristiche del genere; divertente, irriverente, orecchiabile ed ha al suo servizio il talento in erba dei giovani musicisti, dotati di un buon gusto per la composizione, espresso negli effetti di distorsione delle chitarre.
I tre pezzi del demo sono ben studiati ed immediati. Si parte con Drops Of You e con la sua cadenza coinvolgente che vi provocherà (senza che ve ne rendiate troppo conto) una strana voglia di ballare. La mia preferita del trittico musicale è senza dubbio Bastard People. Sulle note di una dolce chitarra classica la voce (in pieno stile Kurt Cobain) di Frero racconta una storia di quelle perfette come colonna sonora di divertentì falò di mezza estate. L’ultimo pezzo, A Place For Suckers, ricorda molto i pezzi movimentati e casinisti dei Green Day ed offre un ritornello molto facile da ricordare.
Per conculdere, una bella opera prima da ascoltare a tutto volume. Da soli o con gli amici, il divertimento è assicurato.