Canzoni che provengono da un ruscello delle Alpi occidentali. Dal titolo, Songs of Mountain Stream, alla copertina, la foto di un ruscello che si muove tra gli alberi e le rocce. L’immaginario del nuovo disco di Carlot-ta è presto chiaro, ragazza prodigio, bravissima nel pianoforte, molto applicata nel canto, non nasconde le sue origini piemontesi e si lancia in un viaggio verso i territori della nuova musica d’autore internazionale. Le verdi terre del sud dell’Inghilterra sono il luogo ideale per suonare il giovane pop di forte matrice folk, proprio lì dove arrivano i venti dalla tradizione celtica, ma anche francese, così come l’elettronica della metropoli londinese.
Il viaggio musicale di Carlot-ta ha visto al timone il fenomenale Rob Ellis che, nell’anno appena trascorso, ha raccolto il grande lavoro della musicista e lo ha indirizzato curandone gli arrangiamenti.
Le 11 canzoni presenti nel secondo disco di Carlot-ta vedono il pianoforte e la voce i primi protagonisti dell’intreccio melodico. Il resto è affidato agli archi e ai tanti rumorismi che l’artista ha sapientemente catturato tra le montagne e che successivamente sono stati campionati e resi ritmo. Insomma ingegnosi espedienti che farebbero impazzire elfi e maghi bizzarri. L’autrice ama la letteratura e la poesia, soprattutto quella anglosassone, cita William Wordsworth, percepisce la natura come grande fonte di ispirazione e i protagonisti delle sue ballate non sono altro che gente comune. Nel viaggio di Carlot-ta è prevista anche una sosta in Francia dove c’è il tempo per raccogliere alcune rime di Paul Valery e trasformarle in un’ironica canzone L’Insinuant.
Songs of Mountain Stream è il disco che segue il grande successo ottenuto con il lavoro di debutto del 2011 Make Me A Picture Of The Sun. Probabilmente per questo motivo la nuova pubblicazione è meno diretta, più elaborata nei suoni e nei contenuti. Manca di un pizzico di energia emotiva in più ma rimane un buon prodotto che darà all’artista nuove opportunità e nuovi consensi.
Claudio Donatelli