Recensioni

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa – I Parenti Della Sposa

Scritto da Annalisa Nicastro

tra un samba, un valzer e una saltarella si riprende una certa tradizione popolare e la si rinnova con reverenza

 

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa è un progetto nato nel luglio del 2015, dopo che un gruppo di cassintegrati Fiat di Pomigliano chiese a Daniele Sepe di organizzare un concerto per sostenere la loro lotta e la loro cassa di resistenza. Sepe riuscì a mettere insieme tutti i migliori musicisti di Napoli e ad organizzare un concerto che è rimasto storico per il tanto successo ottenuto. Da quel momento il collettivo ha prodotto ben due album, il secondo “I Parenti Della Sposa” è fresco fresco di uscita.
52 minuti di musica straordinaria con ben 69 musicisti coinvolti, (tra i quali Sepe, Bollani, Colella, Gnut, Primo, Sansone, Shaone…sarebbe un errore non nominarli tutti, quindi vi rimando all’elenco a fine articolo). Eh si perchè il bello di questa ciurma è che cambia registro sonoro ad ogni canzone, mixando il rock, la canzone d’autore, il jazz, il funk, il punk, il reggae e il rap. E non solo, tra un samba, un valzer e una saltarella si riprende una certa tradizione popolare e la si rinnova con reverenza. Daniele Sepe è sempre stato un innovatore e con tutti i suoi bravi musicisti lavora sulla tradizione musicale rispettandola e arricchendola di contemporaneità.
Ne “I Parenti della Sposa” il filo conduttore è il matrimonio di Capitan Capitone con una signorina di buona famiglia. E’ facilmente immaginabile cosa può succedere nei vari brani tra la ciurma e i parenti della buona società: un colorito e ironico trambusto che cattura l’ascoltatore e lo fa entrare in questa rocambolesca storia.
Un album complesso, che fa un ritratto divertente e divertito della società italiana di oggi.

Dario Sansone voce

Andrea tartaglia voce

Marcello Coleman voce

Roberto Colella voce

Tommaso Primo voce

Sara Sgueglia voce

Robertinho Bastos voce

Claudio “Gnut” Domestico voce

Alessio Sollo voce

Shaone voce

Speaker Cenzou voce

Pepp-Oh voce

Mariano “Grifo” voce

Gino Fastidio

Daniele “Don Pasta” de Michele voce

Enzo Graganiello “Bell”

Adriano Marino “Mandriano” patente e libretto

Nero Nelson voce

Stefano Piro voce

Marianna Fiorillo voce

Gabriella Cascella voce

Salvatore Lampitelli voce

Enrichetta Stellato voce

Raffaele giglio voce

Paolo Licastro voce

Enrico Del Gaudio voce

Francesco grosso voce

Federico Palomba voce

Alessandro Morlando chitarra, chitarra elettrica

Gianluca Capurro chitarra elettrica

Franco Giacoia chitarra elettrica

giuseppe spinelli chitarra

Lorenzo Campese piano, hammond, tastiere

Stefano Bollani pianoforte

Luca Casbarro fisarmonica e zampogna

Davide Afzal basso

Dario Franco basso

Davide Costagliola basso

Sergio Di Leo basso, piriti e voce

Luigi Castiello basso

Aldo Vigorito contrabasso

Marcello Smigliante Gentile mandolino

Alessandro De Carolis flauto

Umberto D’angelo oboe

gaetano falzarano clarinetto

Antonello Capone fagotto

Giuseppe Giroffi sax baritono

Gianfranco Campagnoli tromba e flicorno

Alessantro Tedesco trombone

Fabio Malfi batteria

Mario Insenga batteria

Alessandro Perrone batteria

Enzo Pinelli batteria

Claudio Marino batteria

Antonio Esposito batteria

Pasquale Bardaro percussioni orchestrali

Antonello Iannotta tamburello e vettovaglie

Martina De Falco nacchere, scetavajasse e triccabballacche

Massimo ferrante marranzano

Antnio Iuliano Rebolo e voce

Martina Lombardi tamborim e voce

Toni Coos Marshall pandeiro e cori

Nello Arzanese chitarra e cori

Foffo Fuser cuica

Gianluca Presta surdo

Dario De Simone repiqe de mao e reco reco

Rino Gargiulo caixa

Pasquale Del Solio cavaquinho e cori

Il Capitano suonò sax tenore, flauto, ocarina, flauto dolce, flauto a coulisse, chitarra, chitarra elettrica, tastiere e cantò

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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