A distanza di un anno dalla pubblicazione dell’acclamatissimo Bloodline Maintenance, il 2 giugno è uscito per Chrysalis Records, l’ennesimo lavoro del cantautore statunitense Ben Harper, anticipato dal singolo Yard Sale, una struggente ballad che racconta di una rottura sentimentale e del conseguente senso di solitudine.
Il titolo del nuovo album è Wide open light quasi a voler sottolineare l’idea di una “luce spalancata” sul mondo, nel tentativo di ricomporre il proprio bagaglio di esperienze per donarlo a chi ascolta in maniera del tutto onesta e sincera. Infatti, attraverso le undici tracce che compongono un quadro unitario, Harper intende scattare un fotogramma della sua vita mettendo in primo piano la “forma-canzone”, in particolare quella delle sue origini folk e blues; in effetti, pur avendo attraversato diversi generi musicali, e nonostante le varie collaborazioni artistiche – fra le quali si annovera la popstar Harry Styles – l’artista californiano è in fondo rimasto quel fanciullo che ha imparato a suonare la chitarra nel negozio di famiglia, scrivendo i primi brani in maniera del tutto spontanea per l’esigenza di raccontare ciò che accadeva intorno a lui. Per questo motivo la canzone, intesa come espressione autentica e priva di orpelli e sovrastrutture, è la vera protagonista dell’intero album.
Non a caso ogni brano è legato all’altro da un fil rouge, creando una sorta di collage in cui i vari frammenti di vita si intersecano per costruire un nuovo senso e gettare una nuova luce di speranza. Giving Ghosts è la prima canzone a essere registrata dal vivo, un’intima riflessione con sfumature blues – gospel su come “ogni giorno assomiglio di più a mio padre/e ogni giorno assomiglio un po’ meno a me”, rimarcando l’idea della mortalità e del lasciarsi andare: “Ora devo rinunciare al tuo fantasma/alzeremo un bicchiere/ un ultimo brindisi”.
È seguita da Masterpiece, una celebrazione dell’amore incondizionato che ricorda molto Cat Stevens (“Ti amo per quello che sei/ti amo per quello che potresti non essere mai/ amarti è il mio capolavoro”) dove l’arrangiamento vede in primo piano il pianoforte e la lap steel.
Tuttavia, quando si arriva al brano 8 Minutes, più ritmato e vocalmente più acuto, che presenta le armonie di Shelby Lynne, è chiaro che l’autore vive una drammatica rottura sentimentale perfettamente espressa nella battuta: “Ci vogliono 8 minuti perché il sole ti colpisca le ossa/sono molto lontano da casa”.
Ma il dolore dopo la fine di una relazione è pienamente espresso dall’ondeggiamento cadenzato e strascicato di Yard Sale, che presenta Jack Johnson alla chitarra e armonie, mentre l’autore canta malinconicamente di come la sua ex sia “venuta a raccogliere/tutti i suoi affetti personali”, osservando ironicamente che “L’amore è una svendita”.
Abbandonata completamente la chitarra nel brano dal titolo Trying not to fall in love with you spetta al pianoforte e alla vocalità di Harper il compito di raggiungere una straordinaria intensità espressiva. In sostanza, quest’ultimo album mira a eliminare il superfluo per giungere all’essenziale, a togliere piuttosto che aggiungere; pertanto il minimalismo, che è alla base delle scelte compositive e degli arrangiamenti, non è altro che un’arma usata sapientemente dall’artista per esprimere la propria idea di fare musica per suscitare emozioni, senza tenere conto della logica del mercato discografico.
Dopo l’uscita del disco, Harper è in tour in date selezionate con The Chicks, prima di partire per il suo lungo tour negli Stati Uniti questo autunno.
Ben Harper – Wide Open Light
Con questo album Ben Harper torna alle origini