‘Fuoco Sacro’ è il nuovo progetto dei Cor Veleno, il loro ottavo album possiede la ribellione e il sudore di un genere che questo collettivo continua a portare negli impianti d’Italia da oltre trent’anni. La missione non cambia, i loro testi e il loro sound vuole rappresentare ciò che le strade di periferia e centro – Roma possono raccontare o simboleggiare, senza tralasciare una fusione con una nuova scena di artisti e stili musicali, nell’album troviamo collaborazioni con Franco 126, Mostro, Nayt, Willie Peyote, Colle der Fomento, o con nuove voci e presenze, come Ele A, KLAUS NOIR, Ugo Crepa.
Vivo ancora per i dischi, non per i contanti.
Anche se salvano dal freddo in arrivo
Il collettivo romano rimane fedele al loro modo di portare avanti il significato della musica hip-hop, un mezzo per dire la propria, sfogare rabbie, parlare e mettere in rilievo problematiche che si evolvono nel tempo e nei decenni.
Come l’utopia che era nei primi anni novanta, per chi, come loro, si avvicinava a questo genere, senza poter sognare il successo come qualcosa a cui attingere, ma semplicemente come libertà di espressione.
Una terapia per chi ha bisogno di contenuti che possano rappresentare qualcosa che viene spesso dimenticato, in un genere musicale che nei suoi albori è partito proprio da questo.
Il sound di ‘’Fuoco Sacro’’ è una fusione di beat stile anni 90 con scratching e uso di sample orchestrali, senza tralasciare delle produzioni con un sound più digitale, il tutto suona umano, nostalgico ma al contempo contemporaneo.
Testa e rabbia come la periferia
E non la puoi fermare la nostra batteria
L’album si chiude con la traccia ‘’Fuoco Sacro’’ in collaborazione con i Colle Der Fomento. Un finale perfetto, con un altro collettivo romano che negli anni insieme ai Cor Veleno sono stati e sono, compagni, condividendo gli stessi palchi d’Italia e di ascoltatori e di idee.