Il nuovo disco in studio dei toscani Bad Apple Sons arriva proprio in questi giorni ed è stato atteso dalla nostra redazione con una certa curiosità. Anni fa li abbiamo incontrati tra le strade di Firenze quando avevano appena registrato il loro primo demo. Durante la video intervista i quattro ragazzi non avevano nascosto le loro grandi ambizioni artistiche e questo ci aveva sorpreso favorevolmente. Il loro omonimo disco di debutto del 2010, molto eterogeneo nelle idee, raccoglieva tutte le loro migliori iniziali esperienze.
Non hanno mai nascosto un certo amore per le incursioni sperimentali dei Birthday Party e per i testi poetici di Nick Cave. Il nuovissimo disco si chiama My Dear No Fear, queste parole racchiudono i tanti concetti che ruotano attorno al lavoro. Le atmosfere, il suono che la band ha diligentemente creato rappresentano il lato buio dell’animo umano, scenari thriller che raccontano di un villaggio del terrore. Le chitarre di David Matteini hanno suoni striduli, riff che si ripetono ossessivi e lancinanti, tenace e robusto è invece tutto l’impianto ritmico. Il denso magma rock dei Bad Apple Sons si muove e muta con il suo lento procedere, fino ad esplodere in violente accensioni di ritmo. Potere dell’energia creativa di questi ragazzi.
La band esorcizza la paura guardando in faccia l’oggetto del terrore, lo smaschera urlando la verità. In questa seconda uscita la band si concentra quindi su un unico tema rendendo il progetto più omogeneo e profondo. La ricerca nei suoni e nei testi sembra molto più matura e ben indirizzata verso il bersaglio.
Anche la band toscana dimostra di non avere paura nel mostrare onestamente ciò che è e che ama, raccoglie alcuni suggerimenti dalla grande tradizione lasciata da Sonic Youth e Birthday Party e si dedica alla ricerca di un percorso tutto personale.
Claudio Donatelli