Recensioni

Atom For Peace – Amok

Scritto da Annalisa Nicastro

richiama i tratti tipici della musica dell’artista inglese, ma coglie l’occasione per reinventarsi.
È infatti una ventata di freschezza sentire sezioni ritmiche intricate e dai suoni originali, interventi di chitarra con suoni così crudi, ma anche arrangiamenti controcorrente e decisamente sperimentali che fanno da terreno edificabile per la voce di Yorke

Da Wikipedia: “L’esplosione che segna l’esordio dell’Amok trae origine da un’offesa ricevuta e vissuta come intollerabile o, anche, dall’accumulo di tensione legato al sopportarne di successive. Il soggetto che è colpito da questa sindrome, dopo una breve fase di ritiro relazionale, aggredisce dapprima i familiari e poi gli estranei, in un crescendo incontrollabile di furia omicida. Nell’accesso di violenza corre velocissimo per le strade e tra i campi per poi, infine, accasciarsi. La manifestazione di violenza è poi seguita da amnesia e malinconico esaurimento”.
Ed è da questa sindrome che prende il nome il primo e nuovissimo album degli Atoms For Peace, creatura nata dalle menti di Thom Yorke e del suo inseparabile produttore Nigel Godrich.
Gli AFP nascono nel 2009 con una serie di secret shows in giro per gli USA, il primo dei quali è il pluridocumentato concerto all’Echoplex di Los Angeles.
La line up non scherza; ad accompagnare i due ci sono Flea al basso, Joey Waronker (Beck, R.E.M.) alla batteria e Mauro Refosco alle percussioni.
In questi show la band esegue tutto l’album solista di Thom Yorke del 2006, “The Eraser” donandogli una nuova veste live, diversa dalle esibizioni a quattro mani con Johnny Greenwood e creando un mix dove è difficile capire cosa sia opera dell’uomo e cosa della macchina.
È questo, stando alle dichiarazioni del cantante dei Radiohead, il concept che si cela dietro agli AFP, creare un album dove elettronica e musicisti diventano una cosa sola e per farlo la band si riunisce alla fine del tour e suona per tre giorni, improvvisano ed eseguono pezzi inediti composti precedentemente sul laptop di Yorke; queste registrazioni verranno poi sviscerate e trasformate dal frontman e dal produttore nel corso di due anni fino ad ottenere il sound originale e le canzoni che fanno l’album.
“Amok” è stato il mio ascolto ininterrotto di questa settimana, iniziato precisamente quando lunedì scorso ho letto un post, che annunciava su facebook lo streaming gratuito dell’album intero su amok.atomsforpeace.info e la possibilità di condividere il player sul proprio sito/blog.
Preceduto dai singoli “Default” e “Judge, jury and executioner”, il debut richiama i tratti tipici della musica dell’artista inglese, ma coglie l’occasione per reinventarsi.
È infatti una ventata di freschezza sentire sezioni ritmiche intricate e dai suoni originali, interventi di chitarra con suoni così crudi, ma anche arrangiamenti controcorrente e decisamente sperimentali che fanno da terreno edificabile per la voce di Yorke che interpreta questa volta testi più intimi e (un po’) meno criptici del solito, ma che prendono vita su linee vocali imprevedibili ed inimitabili, marchio di fabbrica dell’artista.
Questo è un album che andrà inevitabilmente a finire nei primi posti delle classifiche di fine anno il prossimo dicembre e possiamo dirlo con certezza anche se con così largo anticipo.
“Amok” verrà accompagnato da un brevissimo tour promozionale di tre date a Londra, New York e nel club più famoso di Berlino (e forse del mondo) il Berghain; la line up non sarà però al completo e saranno Thom e Nigel ad occupare la postazione con “two turntables & a microphone” come twittato da Thom, un’ulteriore trasformazione nel cammino evolutivo di questa band che è diventata quasi un’entità impalpabile, che si muove libera dal peso di ogni prevedibile mossa e scelta artistica.
Probabilmente i biglietti saranno già esauriti, ma se così non fosse chi si dovesse trovare in zona non dovrebbe fare l’errore di lasciarsi scappare uno show del genere, e lo dico con un leggero rimpianto per non poter presenziare in prima persona.
Comunque godiamoci questa (intensa) esperienza che spezza la routine dei Radiohead che già per settembre 2013, hanno annunciato il ritorno in studio per una nuova uscita discografica.
Registrato a Los Angeles, “Amok” uscirà il 25/02 per XL Recordings su cd, limited edition cd e doppio lp.

Emmanuele Gattuso

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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