Sound&Vision

Alex Britti @ Teatro Duse

Così si è presentato al Teatro Duse di Bologna Alex Britti per raccontarsi e per aprire quei cassetti in cui il pubblico vuole curiosare

B.B.King mi disse “sei bravissimo”.
Per il lancio di Mojo, suo ultimo lavoro, Alex Britti propone un live abbastanza inconsueto; un divano, una chitarra e se stesso, una formula che di recente sta prendendo piedi sempre più nel nostro paese. Un racconto molto intimo e diretto con il pubblico, dove scatena il suo modo di essere un bluesman con talento tecnico, gli permette di finire sul palco con importanti musicisti come Buddy Miles e Billy Presto. Purtroppo la sua paura di volare non lo farà mai andare nella patria del blues: gli Stati Uniti.
La passione di Alex per la chitarra nasce fin dall’età di otto anni quando già ascoltava Stevie Ray Vaughan e Jimi Hendrix. Nella sua lunga carriera si è pure divertito uscendo dal suo mondo serio del blues, prendendosi in giro scimmiottando con Salmo o partecipando ad alcune serate di Sanremo, ma la sua forza è non avere dimenticato mai la sua provenienza, riconoscendo come il mondo discografico negli ultimi vent’anni è cambiato radicalmente.
Il concerto si è svolto con una grande ricchezza di atmosfere diverse, senza confini, senza una vera collocazione spazio/tempo, questo è il risultato di una vita trascorsa ad assorbire il meglio da ogni genere musicale, che però gli ha dato la possibilità di uscire dal coro.
Così si è presentato al Teatro Duse di Bologna per raccontarsi, per aprire, come fanno tutti i musicisti superata una soglia d’età, quei cassetti che il pubblico vuole curiosare per capire il proprio idolo. Il palco era arredato ad hoc, un divano al centro e una distesa di lampadari di vari colori e in alto tre lampadari a goccia per dare sempre più un effetto di casa propria. Insomma, una serata moderata dai racconti canori di Alex Britti che ha saputo dialogare con tutta la platea.

Alex Britti Teatro Duse (Bo)
7 12 2022

About the author

Alessandro Ettore Corona

Alessandro Corona nasce a Bassano del Grappa (VI) nel ’57. Dopo aver vissuto in varie zone del Veneto, si trasferisce a Bologna negli anni’70, seguendo tutto il movimento artistico di quel periodo; dai fumetti di A. Pazienza e N. Corona, alla musica rock britannica e americana, a quella elettronica di stampo tedesco, al cinema d’avanguardia tedesco e francese, per approdare poi alla scoperta della fotografia internazionale seguendo corsi di approfondimento e di ricerca.

Scatto per non perdere l’attimo.
Esistono delle cose dentro ognuno di noi, che vanno messe a fuoco.
Esistono cose che ci circondano e che non vanno mai perse, attimi che possono cambiare il nostro futuro; ognuno di noi ha un’anima interiore che ci spinge verso quello che più ci piace o ci interessa.
Io uso la macchina fotografica come un prolungamento del mio braccio, la ritengo un contenitore enorme per catturare tutti quei momenti che mi appartengono.
Passato e futuro si uniscono fondendosi insieme e per caratterizzare l’anima degli scatti creo una “sensazione di fatica” nella ricerca dell’immagine mettendo in condizione l’osservatore, di ragionare e scoprire sé stesso dentro l’immagine.
Trovo interessante scattare senza pensare esattamente a quello che faccio; quando scatto il mio cuore muove un’emozione diversa, sento che la mia mente si unisce con estrema facilità al pulsante di scatto della mia macchina, non esito a cercare quel momento, non tardo un solo secondo per scattare senza riflettere.
Il mio mondo fotografico è principalmente in bianco e nero, il colore non lo vedo quasi più, la trasformazione cromatica è immediata.
Non esito: vedo e scatto!
La riflessione per quello scatto, si trova in mezzo tra il vedere e lo scattare senza esitare sul risultato finale, senza perdere tempo in quel momento.
Diventa immediato per me capire se quello che vedo e che intendo scattare può essere perfetto,
non trovo difficile esprimere quello che voglio, la macchina fotografica sono io.
Ogni scatto, ogni momento, ha qualche cosa di magico, so che posso trasmettere una riflessione quindi scatto senza cercare la perfezione estetica perché nella fotografia la foto perfetta non esiste, esiste solo la propria foto.
Works:
Fotografo e grafico: Mantra Informatico (cover CD), Elicoide (cover LP)
Fotografo ufficiale: Star for one day (Facebook). Artisti Loto (Facebook)
Fotografo ufficiale: Bowie Dreams, Immigrant Songs, Roynoir, Le Sciance, Miss Pineda.
Shooting: Federico Poggipollini, Roynoir, Heide Holton, Chiara Mogavedo, Gianni Venturi, Double Power big band, Progetto ELLE, Star for one day, Calicò Vintage.
Radio: Conduttore su LookUp radio di un contenitore artistico, con la presenza di artisti.
Fotografo ufficiale: John Wesley Hardyn (Bo), Reelin’and Rocking’ (Bo), Fantateatro (Bo), Nero Factory (Bo), Valsamoggia Jazz club (Bazzano), Friday Night blues (Bo), Voice club (Bo), Stones (Vignola), il Torrione (Fe), L’officina del gusto (Bo), Anzola jazz, Castelfranco Emilia blues, Bubano blues, Mercatino verde del mondo (Bo), L’Altro Spazio (Bo), Ramona D’Agui, Teatro del Pratello (Bo), P.I.P.P.U Domenico Lannutti, Insegui L’Arte (Badolato CZ), Artedate (Mi), Paratissima Expo (To), Teatro Nuovo e club Giovane Italia(Pr), Teatro Comunale e Dehon (Bo), Teatro delle Passioni (Mo).

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