Alessio Lega è. Mi piace cominciare così, con questo incipit, la recensione di Mare Nero il suo nuovo album autoprodotto ed uscito a giugno del 2017. Non mi va proprio di incastrare Alessio dentro una definizione stretta. Sono, in questo caso, contro la supremazia di una categorizzazione sull’altra, lui e la sua musica devono rimanere liberi. E’ considerato da molti oggi come il rappresentante più coerente del canto sociale, è un cantautore, cantastorie, scrittore, studioso (nell’accezione piu’ bella del termine ovvero del ricercatore, del divulgatore, dell’innamorato) ed è anche militante anarchico. Lui racconta, canta, suona, scrive e ci parla della storia, la nostra. Non solo di quella passata ma quella che ci accompagna tutti i giorni, ,dove siamo e restiamo cercando di migliorarla ognuno come meglio crede.
Tutte le cose che fa, siano esse canzoni, libri e via discorrendo, Alessio le fa con un gran cuore e chi lo ascolta lo sente da subito, insieme alla voglia di resistere e di non lasciarsi imprigionare da un Mondo omologato come il nostro che pensa solo al profitto.
Alessio con la sua musica ti dà una dose di coraggio da prendere ogni giorno, come se fosse un buon bicchiere di vino condiviso con gli amici in un Paese pieno di ingiustizie.
In Mare Nero, in questa antologia di storie personali che diventano politiche, nato da canzoni che per un motivo o per l’altro erano rimaste fuori dai precedenti album, ci fa apparire quanto il nostro Mondo sia stereotipato e per certi versi anestetizzato dal potere che comanda e ci fa capire l’importanza di rimanere liberi, di vivere, di pensare, di essere come piu’ ci piace. Ed anche di manifestare il nostro dissenso e di fondare le relazioni fra le persone solo sull’amore (Petizione per l’affidamento dei figli alle coppie omosessuali) e non sull’ipocrisia.
Per chiudere gli occhi sul mondo
Ci ubriacano di terrore
Di cosa abbiamo mai paura?
Che ai figli insegnino l’amore!
“Mare Nero” è il terzo disco da autore di Lega (in totale ad oggi se ne contano otto, fra dischi di traduzioni, rifacimenti, live). Questo è un album complesso non solo nelle tematiche che affronta ma anche musicalmente parlando. Il nostro cantastorie impegnato, infatti, non si limita a suonare solo canzoni voce e chitarra. Ed ecco che la direzione artistica di Rocco Marchi (Mariposa, Hobocombo) e Francesca Baccolini (Hobocombo) lascia una traccia profonda in tutte le sue canzoni: echi di Marc Ribot in “Angelica matta” fanno da controparte a “Canzone del Povero Diavolo” con il movimento molto cupo dei bassi e dai timpani; il banjo in Santa Croce di Lecce accentua la melodia liberamente ispirata al canto di rivendicazione irlandese “James Larkin” (sindacalista irlandese) fino ad arrivare a marcette beatlesiane in “Non Sarai Piu’ Sola”, passando per incursioni klezmer-balcaniche in “Porrajmos”.
Mare Nero contiene anche due riletture di brani altrui “Fiore di Gaza” di Paolo Pietrangeli e Hanno ammazzato il Mario in bicicletta di Dario Fo e Fiorenzo Carpi, in cui Alessio vi innesta il motivo di Pinocchio.
Ambaradan “canzone solo all’apparenza allegra ma feroce nello spirito” come la definisce lo stesso Lega, è una canzone sul colonialismo italiano che prova a smontare il mito del “bravo italiano”, colonialista dal volto umano. E lo fa travestendola da Hit radiofonica.
“Zolletta” è la canzone che Alessio Lega ha dedicato a Enzo G. Baldoni, già pubblicata in un introvabile live del 2004 e riproposta qui in una versione piu’ sognante.
E poi arriviamo al brano che dà il titolo a tutto l’album, scritto nel lontano marzo del 1998, che vuole essere un nuovo inno politico le cui parole ci rimangono impresse, permangono
Noi siamo libertà cio che fa piu paura, sospesi al centro esatto tra coscienza e natura…siamo gli anarchici.
Noi siamo libertà cio che fa più paura sospesi al centro esatto tra violenza e cultura
Ecco tutti i bravi musicisti che hanno collaborato a creare questo bellissimo album:
Alessio Lega – voce, chitarra acustica
Francesca Baccolini – contrabbasso, basso elettrico, sintetizzatori, chitarra elettrica, cori
Guido Baldoni – fisarmonica, pianoforte, organo, bebot, cori
Rocco Marchi – pianoforte, sintetizzatori, chitarra elettrica, percussioni, armonica
con
Enzo Cimino – batteria, percussioni
Gigi Biolcati – percussioni
Roberto Zamagna – banjo, dobro
Rocco Rosignoli – chitarra classica, mandolino, bouzouki, violino, cori
Registrato, mixato e masterizzato da Roberto Passuti presso lo Spectrum Studio di Bologna fra il febbraio del 2015 e il febbraio del 2017.