Che magia la musica! Con la sua potenza rappresenta il mezzo più significativo, che accompagna la vita di tutti noi da tempi lontani. Piccole e grandi soddisfazioni che rendono piacevole il nostro vivere quotidiano. Un magico incanto che continua a meravigliare. Nel 2022 ricevo da Chicago, a distanza di pochi mesi, i singoli di due brani famosi:If Your Be My Baby di Peter Green (Fleetwood Mac) e Whipping Post degli Allman Brothers. Due cover suonate e cantate alla grande da un certo Alastair Greene. Non sempre le cover aiutano, anzi spesso sono come il bacio della morte per un musicista. In questo caso esame superato splendidamente. Come un segugio mi metto alla ricerca della storia di questo artista e scopro che aveva inciso dieci album da solista e suonato per tanta gente, tra questi Alan Parsons e Sugar Rayford.
Che cavolo!!!Dov’ero? Alastair Greene è nato nel 1971, viene dalla California, esattamente da Santa Barbara. In attività dalla metà degli anni 90, comincia a suonare in piccole band locali, fino a quando non entra nel giro giusto dei sideman.Nel 2001 esce A Little Wiser,il suo primo album. Standing Out Loud è il suo undicesimo uscito il 17 Maggio di quest’anno. Un disco sincero e senza fronzoli, con forti richiami alla sua musica preferita quella degli anni 60 e 70. Registrato a Nashville nel Gennaio del 2024 con la coproduzione di JD Simo, un visionario della chitarra elettrica. Greene in questo album si muove come un veterano, grazie a una serie di canzoni con chiare influenze blues ed altre saldamente radicate nella migliore tradizione souther rock. Dieci composizioni originali e la cover di Bullfrog Blues, brano storico portano al successo dai Canned Heat e Rory Gallagher.Alastair Greene è un vero virtuoso dello strumento che cerca di ottenere sempre il massimo da ogni nota.Il suo power trio sprigiona,a palla,un blues rock dal suono ardente. Basta ascoltare You Can’t Fool Me e Am I To Blame per ammortizzare la spesa del CD. Una registrazione avvenuta in un lasso di tempo molto breve dove, tutti sono riusciti a catturare quei momenti cruciali che hanno contribuito a farne un bel disco. Greene racconta che rimase folgorato dalla versione di Little Wing di Jimi Hendrix.Tanta bellezza concentrata in due minuti e venticinque secondi. Una idea che ha messo in atto in Standig Out Loud, con i suoi brani essenziali e tutti attinenti.
La Ruf Records anche stavolta ha fatto centro, entrando in piena sintonia con l’artista ormai lanciato verso una carriera piena di successi e riconoscimenti. Per quando riguarda il sottoscritto, a causa della mia distrazione, per pagare pegno mi toccherà fare una passeggiatina sui carboni ardenti. Meglio il Blues Rock ardente di Alastair Greene.