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50 pagine al giorno- L’amore non lo vede nessuno di Giovanni Grasso

Scritto da Giulia Carlucci

“Qual è il colore dell’amore? Quali i lineamenti ? Quale la forma? Nulla di questo vediamo, eppure lo amiamo… Lei vede lui. Lui vede lei. Ma l’amore non lo vede nessuno. Eppure ciò che si ama è proprio quello che si vede”. Sant’Agostino

Civello, una calda mattina di giugno nella chiesa dei santi Cosma e Damiano, il funerale di Federica, una giovane donna morta in un incidente d’auto.La sorella maggiore Silvia, gli altri familiari, colleghi e amici giunti da Milano, tutti piangono l’improvvisa morte di quella giovane e ambiziosa donna. Uno sconosciuto attira l’attenzione degli astanti: sobrio e austero, elegante e misterioso, sembra prendere profondamente parte al dolore.
Nei giorni successivi Silvia capisce di non saper molto della sorella, e le incongruenze evidenti tra il tenore di vita di Federica e il lavoro della stessa la portano a indagare e scoprire che quell’elegante sconosciuto ha forse le risposte a ogni sua domanda. Per questo trai due si stabilisce un patto: l’uomo accetta di incontrarla ogni martedì per 60 minuti e di rispondere a qualsiasi domanda sulla relazione che aveva con Federica -di cui era stato perdutamente innamorato- purché Silvia non tenti di rivelare la sua misteriosa identità.
Un amore intenso, perturbante, a tratti scabroso e morboso in cui la figura di Federica si rivela contorta e manipolatrice. Lo sconosciuto si dichiara completamente soggiogato dal sentimento vissuto, racconta e testimonia di essere stato disposto ad accettare tradimenti e umiliazioni pur di non rinunciarvi.Silvia è affascinata e questi appuntamenti per lei diventano un’ossessione, la cultura e la sensibilità di quello sconosciuto la allontanano dalla sua esistenza che le appare sempre più ordinaria e piatta.
Il racconto fluisce e assume mano a mano l’aspetto di un giallo psicologico. La morte di Federica è stata davvero un incidente? Siamo davanti a un omicidio, un sabotaggio o un suicidio per amore?
L’amore non lo vede nessuno è l’ultimo romanzo di Giovanni Grasso, Consigliere per la Stampa e la Comunicazione del Presidente della Repubblica.
Non pochi colpi di scena abilmente inseriti in una narrazione fluida che assume spesso l’aspetto del saggio, un racconto complesso in cui sin dall’inizio appaiono evidenti la deriva filosofica e la formazione classica dell’autore.
Già il titolo – una citazione di Sant’Agostino– ci introduce subito la riflessione filosofica sull’amore, sul senso dell’esistenza umana e sulla perfettibilità della nostra vita. Le parole sono tratte da un discorso in cui il teologo di Ippona mostra e dimostra l’esistenza di Dio, invisibile sì ai nostri occhi ma evidente negli effetti del suo amore nel mondo.
Le parole dello sconosciuto fluiscono e ricostruiscono la storia del passato ma si configurano sempre di più come una confessione allo specchio, il racconto diventa strumento di catarsi attraverso citazioni evangeliche e filosofiche inizialmente, poi riflessioni più psicologiche e una lucida analisi di rapporti patologici.
Centrale l’indagine sull’amore e su tutte le forme che assume: carnale, intellettuale e soprattutto spirituale.
Le prime due le ritroviamo nella riflessione sui rapporti tossici, sul narcisismo e l’empatia, sulla necessità di perdonare ed essere perdonati. È l’amore relativo che si impiglia in una rete di legami e di condizionamenti, la condivisione alla ricerca dell’approvazione sociale e per questo resta incompiuto. Al polo opposto il ragionamento evolve verso l’amore spirituale, visto come unica forma che contempla una speranza di redenzione e perdono.
L’amore assoluto o per l’assoluto è compiuto in sé, perfetto e puro così com’ è.
Giovanni Grasso riflette così su temi d’interesse universale che attraversano il mondo contemporaneo. Il narcisismo di Federica e la sua personalità manipolatrice sono il riflesso della società contemporanea che dà all’amore e alla sessualità un senso totalmente utilitaristico.
In questo romanzo trovano spazio il peccato,- amare può essere un peccato?- la trasgressione, la sessualità e le passioni ossessive, il desiderio di assoluto, e il lettore è portato a confrontarsi con queste tematiche in una forma tanto accattivante quanto funzionale alla riflessione sulle proprie debolezze e sulle pulsioni dell’essere umano, per giungere così alle conclusioni discrete- perché mai apertamente dichiarate- dell’autore.
Tutti cerchiamo l’amore assoluto, totale, ma da dove viene l’amore?Comprendiamo il bene attraversando dolorosamente il male, alla continua ricerca della verità…“Ma la verità non è mai assoluta o oggettiva, “è sempre imperfetta e parziale, come lo sono i punti di vista. La verità intera la conosce solo Dio. […] Guai se ci arrestassimo alle verità di comodo. Ogni meta raggiunta, sia pure con grande sforzo, è sempre precaria.”
Non è un caso che tutto parta dalle parole di Sant’Agostino peccatore che trovò la propria redenzione in vita: il messaggio è chiaramente volto alla speranza.
Ne L’amore non lo vede nessuno ritroviamo la caduta e la redenzione, il cedere alle tentazioni e la forza di volersi riscattare e infine arriviamo a capire che l’amore assoluto si coniuga al duale, come facevano i greci e per sua stessa natura è lontano da ogni egoismo, ma soprattutto che l’amore è discreto, sfuggente e non lo si vede, non lo vede nessuno.

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Giulia Carlucci

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