L’Italia, come recita la Costituzione, è una Repubblica fondata sul lavoro. Davvero?! In concomitanza della Festa dei Lavoratori il dubbio si fa più forte. Vincenzina, Brambilla e il Dirigente di Azio Sezzi (edito da Aliberti) passa in rassegna brani famosi e meno famosi della canzone italiana (dagli anni Sessanta a oggi) dedicati al lavoro; la prefazione porta la firma di Tito Boeri, il quale solleva molti dubbi e perplessità riguardo al mondo del lavoro in Italia.
Sezzi cataloga così 170 artisti per un totale di quasi 300 canzoni che hanno come contenuto il lavoro visto da molteplici punti di vista. Il risultato a cui si arriva lascia indubbiamente un po’ perplessi, infatti questo è un numero molto basso rispetto alle 90 mila canzoni registrate annualmente alla SIAE.
Quindi è lecito pensare che se “è vero che l’identità nazionale di un popolo si esprime nelle sue strofe più cantate, allora l’Italia è un Paese in cui il lavoro è un disvalore” visto che nelle sue canzoni il tema lavoro occupa un posto molto marginale rispetto al tema dell’amore, ad esempio. L’amore nelle canzonette italiane si presta ad essere più “vendibile”, l’industria discografica incoraggia l’uso di temi più leggeri, confezionati ad hoc per il consumo di massa rispetto a temi più seri e impegnativi.
L’autore riesce a raccogliere tutti questi brani, di autori più o meno famosi, in uno sguardo d’insieme e diviso per tematiche e ci accorgiamo di quanto la musica leggera italiana abbia tentato in questi anni di stare al passo con i tempi, arrivando, anche se con un po’ di ritardo, ai cambiamenti che hanno percorso il mondo del lavoro, come ad esempio il precariato e la flessibilità, tanto per citare due esempi.
Dal lavoro si passano in rassegna anche i lavori, le professioni citate nelle canzoni analizzate. Si parte dal lavoro nei campi e in fabbrica e si arriva a tutti gli altri mestieri: si cantano gli operai alienati, i contadini felici fino ad arrivare ai precari. Un discorso a parte meritano i cantanti che cantano la professione del cantante, tanto per ricordarne una citiamo la Domenica delle Salme di F. De Andrè
E si continua ancora con i temi dell’immigrazione, della contrapposizione città e campagna, della categoria dei non lavoratori e di molti altri temi attualissimi ancora oggi dove sembra che la musica riesca a riacquistare così inevitabilmente un compito di denuncia (come dovrebbe essere), prendendo i colori del linguaggio collettivo.
[box]Vincenzina, Brambilla e il dirigente.
Lavoro e lavori nella musica leggera italiana dagli anni sessanta a oggi
Azio Sezzi
Aliberti Editore
155 p, € 15,00[/box]