Prenderà avvio il 23 settembre la prima edizione del festival artistico Una luce d’Arte e proseguirà il 30 settembre e il 7 ottobre per le vie del bellissimo borgo di Clusone, comune della Val Seriana a circa 35 kilometri da Bergamo. La cittadina fa parte del circuito “i Borghi più belli d’Italia” e della “Bandiera Arancione”. Vanta un centro storico ricco di tradizione, arte e cultura ed è soprannominato “la città dipinta” in quanto alcune abitazioni hanno alle pareti decorazioni risalenti a secoli fa.
Ventitré gli artisti di vario genere: pittori, scultori e fotografi che per tre sabati consecutivi popoleranno le vie del centro donando nuova vita ai negozi attualmente chiusi e agli spazi rimasti sfitti. La mostra diffusa sarà itinerante tra Piazza dell’Orologio, via Carpinoni e Largo Locatelli.
Inaugurazione prevista per sabato 23 alle ore 15:30. Gli orari di apertura dei sabati seguenti saranno: 10:00/12:00 e 15:30/19:30. Un evento di rara bellezza e sensibilità da non mancare, un’occasione per godere dell’arte da molteplici punti di vista.
Per l’occasione ho avuto il piacere d’intervistare il pittore Tomas Dylan Imberti che porterà alla mostra 12 sue opere dipinte con la tecnica “olio su tela”. Qui una panoramica dei suoi quadri.
Come e quando è nata la tua passione per la pittura?
Mi sento di dire che la passione è nata molto tempo fa, quando frequentavo la scuola Primaria osservando le copertine dei vinili che giravano in casa. Ho cominciato così ad appassionarmi al disegno e durante una gita in città organizzata dalla scuola ho incontrato un pittore che esponeva in strada, un artista dal look oscuro, ma dallo stile libero e selvaggio, direi espressionista. Mi colpì la sua arte fatta di schemi nuovi, non c’era solo “la linea dritta”; ho capito che poteva esserci anche altro. E questo è sempre rimasto in me, la ricerca di un’espressione libera, non confezionata e circuita da confini.
Quali sono i tuoi modelli ispiratori nell’arte?
Credo che i miei principali modelli siano i paesaggi che osservo e che vivo e le persone che mi colpiscono anche per un particolare del viso o dell’espressione dello sguardo rivelatore di una personalità che spicca per un qualche aspetto. Sono attratto dai paesaggi che hanno un’aurea decadente e romantica. Dipingerli su tela è come ridargli nuova linfa vitale, riscattarli dal reale abbandono o degrado, attuare un “restauro”. È come se li facessi miei attraverso la pittura.
Per i ritratti cerco di mostrare l’essenza che mi arriva di una persona. Se la conosco bene ciò arriva più
facilmente. Spesso mi soffermo sull’elemento acqua perché accompagno al fiume mio figlio che ama pescare. Mi piace dipingere anche gli interni in cui posso sperimentare cambi di luce e velature.
Cosa apporta la pittura al tuo vivere quotidiano?
La prima cosa che sento preponderante è che la pittura mi manca se non la pratico giornalmente. Una sorta di “terapia” o una forte passione. Ricercare il soggetto, studiarlo e realizzarlo con il colore è un lavoro vero e proprio, una forma di metodo che ti da la possibilità di ragionare su ciò che stai concependo anche quando non hai in mano la tavolozza dei colori. La pittura crea continuità nel mio
vivere quotidiano.
Cosa senti di comunicare attraverso la tua pittura?
Posso riferire qui quello che mi è stato detto da altre persone, che le mie opere evaporano forza e malinconia. Ciò che io penso è che esse non arrecano l’intenzione di veicolare un messaggio particolare; secondo me un quadro può essere semplicemente “bello” o “brutto”, dipinto bene o male, “potente” o “debole”, ma non racchiude un fine comunicativo preciso. Non sento il bisogno di lanciare un messaggio. La pittura mi emoziona, ma non dipingo sul flusso dell’emozione e dell’emotività. Esse semmai emergono dai miei quadri, non sono però la base di partenza della mia arte. Fondamentale per me è la dedizione costante.
Oltre a Tomas Dylan, esporranno a Clusone:
– Alekos, artsita che trasforma oggetti e reperti antichi in opere d’arte ispirate alla musica e all’ambito sociale.
– Rampung Jaisam, pittrice realista di volti con l’uso di varie tecniche: matite, punte neutre, utensili vari e pennelli a secco.
– Luca Catò, artista ceramista che crea sculture con riferimenti alla realtà contemporanea, alla propria vita, alla poesia e letteratura in genere.
– Rossano Lorenzi, esperto nella lavorazione del legno combinato con altri materiali come il ferro, acciaio e vetro a creare oggetti unici di arredo e design con giochi di luci e ombre.
– Angelo Balduzzi, titolare della bottega d’arte Alleria, affascinante luogo di Clusone. Le sue tele e sculture convogliano magia, arte e poesia, raccontano il reale e le vicende umane con richiami alla musica, ai libri, alla luna e al cielo.
– Serenella Oprandi, artista che predilige l’elemento “acqua”, tramite tra il suo spirito e il colore come espressione delle emozioni. Combina l’uso della tecnica ad acquerello con altre come il carboncino, i gessetti, le chine, la matita, ecoline e l’acrilico.
– Cesy Miriel Ciotti, Maestra d’Arte visiva presso scuole e centri psicosociali. Si occupa di illustrazione e laboratori di pittura teatrale e scenica. Esegue ritratti traendo ispirazione dalla mitologia celtica e nordica e dalla letteratura.
– Matteo Zanga, fotografo e fotoreporter d’avventura e commerciale. Considera lo scatto un mix tra tecnica, creatività e mistero.
– Gianluca Marini, scultore figurativo che crea attraverso l’uso di scarti industriali dando nuova vita e forma alla materia metallica.
– Daniela Ballico, pittrice figurativa che focalizza l’attenzione sullo sguardo, occhi e bocca, importanti mezzi di comunicazione. Pennellate ampie e uso di materiali diversi caratterizzano le sue grandi tele.
– Elio Maffeis, pittore vicino alle correnti impressionista e astrattista. Ricerca del paesaggio che evoca ricordo e memorie.
– Angela Bettineschi, realizza sculture in rete metallica creando un gioco di materia, luce e vuoto.
– Carlo Paleari, pittore paesaggista. L’artista dipinge la natura intesa come rifugio attraverso sfumature, graffi e sovrapposizioni cromatiche.
– Dadil, scultore che utilizza diversi materiali di riciclo con creatività.
– Luisa Vailati, sente la sua pittura come esigenza naturale abbracciando principalmente le tematiche del “femminile”.
– Matteo Gambarini, presenta la fotografia “senza tempo”, analogica, in grande formato e stampata ai sali d’argento su carta baritata.
– Franco Pina, le sue opere pittoriche presentano come protagonisti gli animali in un’atmosfera realistica-magica fondendo sogno, realtà e ironia.
– Fabrizio Falchetto, pittore materico. Un omino di carta che apre un dialogo tra le arti.
– Francesca Soli, realizza fotografie sportive dal grande impatto emozionale.
– Joker, street art artist, realizza opere usando le bombolette spray dal muro alla tela facendo emergere l’anima dall’arte.
– Gianpaolo Pasini, realizza sculture in legno da cui emergono il portato emozionale e la propria identità.
– Tomaso Vezzoli, scolpisce con legno e ferro realizzando figure femminili ispirate alle forme degli attrezzi.