Molto probabilmente è la band italiana, attualmente in attività, con maggiore feeling con il mercato europeo. Sono gli A Toys Orchestra, insieme dal 1998 e lungo tutti questi anni non hanno fatto altro che collezionare premi dalla critica e aumentare il numero dei loro fedelissimi fan. Senza tregua è stata anche la loro attività live in giro per il mondo con molti sold out e importanti partecipazioni a festival.
Fresco di pubblicazione è Butterfly Effect, il loro settimo lavoro, e il secondo con distribuzione Warner Music. Il disco è stato registrato a Berlino al Vox – Ton Studio con l’attenta e competente supervisione artistica di Jeremy Glover, già con Liars, Crystal Castle.
Le 11 tracce contenute in Butterfly Effect si presentano come un grande mix di umori ed atmosfere ispirate agli anni ’90 e che oggi sembrano essere tornate in voga. Soprattutto nelle tre canzoni che aprono il disco c’è grande aria di Afgan Wigs, il pop di Always i’m Wrong inquadra perfettamente il nuovo ciclo degli A Toys Orchestra.
Segue la struggente My Heroes Are All Dead, cupa, buia, profonda. Altra buona canzone è Wake Me Up, contornata da un velo di nostalgia, le tastiere non danno spazio e il crescendo richiama echi rock canadesi.
Il nuovo lavoro degli A Toys Orchestra contribuirà sicuramente alla crescita della loro notorietà un po’ ovunque, ma quello che non abbiamo trovato, ascoltando le 11 canzoni, è un pizzico di maggiore originalità, quel soffio di coraggio che dopo una lunga carriera ci si può permettere. Butterfly Effect comunque rimane un disco molto ben suonato e realizzato.
Claudio Donatelli