Recensioni

Tenedle – Demetra

Scritto da Daniela De Vellis

L’intero album è profetico e rivelatorio, è un cantico dedicato alle verità nascoste in ognuno di noi. È un oracolo musicato con la grazia del vento fra le canne.

Le regole dell’ordine comune si basano su solide convenzioni. Dalle convenzioni nascono le definizioni. Dalle definizioni nascono gli stereotipi. Per definizione si nasce uomo o donna, per convenzione un nome è maschile o femminile, per stereotipia si fanno cose per soli uomini o per sole donne.
Dimitri non può essere anche Demetra.
In questo contorto imbrigliamento sociale, il cantautore fiorentino Dimitri Niccolai decide di dare voce al suo lato femminile intitolando il suo ottavo disco proprio Demetra.
L’album è uscito lo scorso tre febbraio ed è un omaggio delicato alla spontaneità del vivere.
The Gift, il singolo rappresentativo dell’album, è la rivendicazione intima e poetica dell’inutilità di definire un genere per amarsi, inutile come voler delimitare l’infinito. L’indefinibile natura umana è anche il tema del brano The Beast.
Guardarsi allo specchio ogni mattina e scegliere consapevolmente quale immagine di sé voler riflettere, equivale, a volte, a combattere una battaglia fra il bene e il male.
Le sonorità si districano fra il graffio del synth e lo scampanellio domenicale dello xilofono, il tutto legato da vocalizzi che sembrano vento tra le crepe dei muri del senso comune.
Suoni distorti e trascinati scorrono nelle orecchie come un sussurro in Stream of Consciousness. Il brano è una ninnananna in cui vengono confessate le leggi inesorabili di questo mondo: si nasce uomini per diventare soldati e si nasce donna per mettere al mondo bambini.
Tenedle canta temi importanti con la tenerezza di un fratello maggiore e la pacatezza del saggio. È dalla maturità del saggio che nasce la consapevolezza di essere tutti reali e al contempo irreali, di essere doni della stessa dea, della stessa Demetra.
Mother Earth è un’ode a questa verità, in cui le ampie sonorità e gli echi lontani degli amplificatori seguono le pause dei respiri.
Il tempo, come la natura di ciascuno, segue regole non codificate e il cantautore autodidatta lo attraversa in ordine inverso fino a tornare al passato mai passato dell’electropop colorato degli anni 80 con il brano Same Old Song. La voce di Sirena Riley e il testo conferiscono un significato profetico al brano.
L’intero album è profetico e rivelatorio, è un cantico dedicato alle verità nascoste in ognuno di noi. È un oracolo musicato con la grazia del vento fra le canne.

About the author

Daniela De Vellis

error: Sorry!! This Content is Protected !!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Con questo sito acconsenti all’uso dei cookie, necessari per una migliore navigazione. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai su https://www.sound36.com/cookie-policy/

Chiudi