Interviste

Steve Rawles (Belvedere) 

L’urgenza di suonare punk rock ai giorni nostri? Ci risponde Steve Rawles dei Belvedere

Leggende dello skate punk canadese, i Belvedere sono attivi dal 1995, anno in cui la fiorente scena a stelle e striscie assisteva alla nascita di capisaldi come “…And Out Come The Wolves” dei Rancid, “About Time” dei Pennywise e “Insomniac” dei Green Day. Dopo un apparente scioglimento durato oltre dieci anni, nel 2016 “The Revenge Of The Fifth” segnò il loro ritorno in grande stile, bissato nel 2021 dal successivo “Hindsight Is The Sixth Sense”.
Unico componente sempre presente dal debutto ad oggi è Steve Rawles, cantante e chitarrista della band. Chi meglio di lui può spiegarci l’urgenza di suonare punk rock ai giorni nostri? Lo abbiamo incontrato al Drunk In Public di Trodica di Morrovalle (MC), il 21 marzo in occasione del loro tour europeo, insieme agli inglesi Darko e al cantautore americano Walt Hamburger.

Benvenuto su SOund36, Steve. Parliamo subito del vostro ultimo album “Hindsight Is The Sixth Sense”: che differenze riscontriamo rispetto ai vostri precedenti lavori?
Abbiamo due nuovi ragazzi nel gruppo che hanno apportato una ventata d’aria fresca al nostro usuale sound. Penso si percepisca chiaramente questa evoluzione. Ci siamo presi il nostro tempo in fase di produzione e proprio per questo crediamo molto in questo disco. Abbiamo fatto le cose con calma curando ogni singolo aspetto, senza farci travolgere dalla pressione di dover finire in fretta le registrazioni.

Hai parlato dei vostri nuovi innesti, Ryan e Dan: è stato facile per loro integrarsi nei meccanismi di una band rodata come la vostra?
Sì, sono fantastici. Sono entrati nel gruppo due anni fa e sono subito partiti in tour con noi per fare pratica. Pareva facessero parte dei Belvedere da sempre (risate, ndr).

Come sta andando il tour in Italia?
Il tour sta andando benissimo. Questa di stasera è la quarta data italiana dopo Mezzago, Ferrara e Bari. Non venivamo in Italia da molto e ci mancava il vostro cibo, ma anche il calore della gente.

Ormai siete dei veterani del movimento punk: in che modo l’avete visto cambiare nel corso degli anni?
Ogni Paese ha una scena diversa, per questo è difficile generalizzare. Ma una cosa che amo è vedere che negli anni nascono nuovi gruppi formati da ragazzini cresciuti con una sincera passione per il punk. Per noi veterani è elettrizzante vedere queste band suonare in giro.

A proposito di questo, ci sono gruppi che segui con particolare interesse?
Avendo un’agenzia di booking mi occupo delle nuove leve in prima persona. Posso dirti che apprezzo molto gli Useless ID e i Satanic Surfers, ma loro sono band appartenenti alla vecchia guardia. Della scena emergente mi piacciono molto i Wolfrik, cinque rockers canadesi di Edmonton, i Mute del Québec e La Armada, un gruppo hardcore di Chicago.

E’ troppo presto per parlare di nuove canzoni, e perché no, di un nuovo album?
Probabilmente sì, vogliamo passare i prossimi anni a suonare in giro per il mondo e divertirci.

Giovanni Panebianco

Belvedere
Drunk In Public

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Giovanni Panebianco

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