Dieci canzoni dieci. Un bellissimo, semplice e liquido pop italiano, nuovo, autorale, immaturo quanto basta per tornare finalmente ad emozionare. Simone Laurino ci regala un esordio che fa ben sperare sul futuro. Si intitola “18” perchè non è poi tanto diversa la sua età. Giovanissimo ma già molto grande, bella voce, bella musica, bel registrato, bella produzione. Diversi brani che vedrei bene in radio come “Io e l’economia (non siamo stati amici)” oppure “Philip Morris”. Ma a voi il singolo che da proprio titolo al disco ed è incorniciato da un video carino diretto dal colombiano Andres Duque Elzaar.
Di certo le melodie di questo disco sembra già sentite, sembra vi sia una qualche risonanza nei retaggi culturali della nostra adolescenza, almeno di quelli che hanno vissuto tra le righe degli 883 e via discorrendo un certo tipo di canzone pop italiana.
Simone Laurino oggi attualizza tutto questo passato glorioso e lo rende innovativo con la sua semplicità e una produzione che finalmente è degna di reggere il confronto con i dischi – quelli veri. Che di norma e di consuetudine, abbiamo perso l’abitudine ad ascoltare qualche buon disco fatto bene.