Ritmo Tribale @ Legend Club - SOund36 Magazine di Cultura Musicale, Arti e Spettacolo

Sul palco del Legend Club di Milano questa sera (23 aprile, ndr) va in onda un amarcord che mi travolge di ricordi, emozioni e vita vissuta. Reduci da due anni di stop per le note vicende sanitarie, la voglia di Tribali si vede fin dalla venue che inizia a riempirsi già verso le 20,30, in attesa dell’opening act dei Circus Punk dei quali parleremo in separata sede prossimamente. Dicevamo? Ah sÏ, la voglia di vedere e sentire dal vivo la storica band milanese è palpabile almeno quanto lo è la voglia di tornare sul palco di Scaglia e sodali.
Nel backstage man mano che si avvicina l’ora di tornare a far parlare la musica la tensione cresce, si taglia con il coltello. Ma è una tensione positiva quella che permea il retropalco. Ed alle 22,00 circa il rock, essenziale, cazzuto e tagliente del combo meneghino torna padrone del proprio regno naturale, il palco. Ed è subito bagarre nel parterre come sulle assi dove staziona il quintetto.
Andrea è scatenato, incontenibile, trascinante e rabbioso come poche volte mi è capitato di vedere. La ritmica di Alex e Briegel Filippazzi martella a dovere e non sbaglia un colpo. Sottolineando il lavoro di cesello della chitarra dell’Oste Fabri e della sua seicorde e di Talia alle tastiere. Arrangiamenti molto, molto cattivi, regalano una dose extra di violenza sonora al pubblico che gradisce, scandisce (i testi) e grugnisce insieme ai Tribali.
Una serata riuscitissima sia sopra che sotto il palco dove il divertimento l’ha fatta da padrona per tutta la durata del set.
Insieme alla rabbia, furiosa come un mare in tempesta, di una musica intramontabile. Il rock duro e puro dei Ritmo Tribale.

Un ringraziamento speciale ai Tribali che mi hanno voluto come fotografo ufficiale (grazie per la fiducia) e l’amicizia di cui mi onorano. Grazie ad Elisa Galli e Bagana e a tutto lo staff del Legend Club per l’accoglienza che sempre ci riserva.

Articolo e foto di Gigi Fratus