Sound&Vision

Peter Erskine @ Albinea Jazz

E’ il mostro sacro della batteria

Peter Erskine è una icona del jazz mondiale che ha scritto pagine indimenticabili di storia musicale.
Come terza sera al Parco dei Frassini di Albinea Jazz si è esibito Peter Erskine, mostro sacro della batteria.
Che altro dire di questa icona della batteria? Nato nel New Jersey, inizia all’età di quattro anni a suonare la batteria e a diciotto inizia già la sua carriera da professionista con la Stan Kenton Orchestra. Appare in 700 album e colonne sonore di film, ha vinto due volte il Grammy Awards ed è stato insignito di un dottorato onorario dalla Berklee School of Music, cinquanta album sono stati pubblicati a suo nome.
Ma è con i Weather Report, insieme al grande Jaco Pastorius e Joe Zawinul, che il mito ha inizio davvero: nell’epoca d’oro della Fusion Band per eccellenza, registra cinque dischi, tra i quali il famoso Live 8.30, premiato con un Grammy Award.
Oltre al ruolo di sideman e alle moltissime incisioni in studio, Erskine vanta una considerevole attività di band leader; tra i suoi progetti più longevi e riusciti citiamo su tutti il trio con John Taylor e Palle Daniellson. Questa sera Peter si è presentato ad Albinea jazz, per la prima volta in Europa, con un quartetto pazzesco; sembrano tanto anzianotti, invece sono musicisti attivissimi e molto simpatici sul palco. Un continuo guardarsi negli occhi per poi sorridere quando uno dei quattro finisce l’assolo; com’è capitato a George Garzone, sassofonista più volte citato da Peter per via del cognome italiano, che alla fine di un tiratissimo assolo ha urlato..”uao ce l’ho fatta”.
A metà concerto è stata sorteggiata una persona tra il pubblico perché ha ricevuto le bacchette firmate di Peter, alimentando ancora di più l’entusiasmo di una serata completamente gremita di pubblico; la testimonianza è che alla fine del concerto Peter si è messo a disposizione di tutti per le firme, chi come me ha portato il disco Live8.30, chi invece pelli di rullante e piatti della propria batteria. C’è anche chi si è fatto autografare la maglietta o le scarpe!

Parco dei Frassini Albinea 12 7 2023
George Garzone, sax tenore
Alan Pasqua, pianoforte
Darek Oles, contrabasso
Peter Erskine, batteria

About the author

Alessandro Ettore Corona

Alessandro Corona nasce a Bassano del Grappa (VI) nel ’57. Dopo aver vissuto in varie zone del Veneto, si trasferisce a Bologna negli anni’70, seguendo tutto il movimento artistico di quel periodo; dai fumetti di A. Pazienza e N. Corona, alla musica rock britannica e americana, a quella elettronica di stampo tedesco, al cinema d’avanguardia tedesco e francese, per approdare poi alla scoperta della fotografia internazionale seguendo corsi di approfondimento e di ricerca.

Scatto per non perdere l’attimo.
Esistono delle cose dentro ognuno di noi, che vanno messe a fuoco.
Esistono cose che ci circondano e che non vanno mai perse, attimi che possono cambiare il nostro futuro; ognuno di noi ha un’anima interiore che ci spinge verso quello che più ci piace o ci interessa.
Io uso la macchina fotografica come un prolungamento del mio braccio, la ritengo un contenitore enorme per catturare tutti quei momenti che mi appartengono.
Passato e futuro si uniscono fondendosi insieme e per caratterizzare l’anima degli scatti creo una “sensazione di fatica” nella ricerca dell’immagine mettendo in condizione l’osservatore, di ragionare e scoprire sé stesso dentro l’immagine.
Trovo interessante scattare senza pensare esattamente a quello che faccio; quando scatto il mio cuore muove un’emozione diversa, sento che la mia mente si unisce con estrema facilità al pulsante di scatto della mia macchina, non esito a cercare quel momento, non tardo un solo secondo per scattare senza riflettere.
Il mio mondo fotografico è principalmente in bianco e nero, il colore non lo vedo quasi più, la trasformazione cromatica è immediata.
Non esito: vedo e scatto!
La riflessione per quello scatto, si trova in mezzo tra il vedere e lo scattare senza esitare sul risultato finale, senza perdere tempo in quel momento.
Diventa immediato per me capire se quello che vedo e che intendo scattare può essere perfetto,
non trovo difficile esprimere quello che voglio, la macchina fotografica sono io.
Ogni scatto, ogni momento, ha qualche cosa di magico, so che posso trasmettere una riflessione quindi scatto senza cercare la perfezione estetica perché nella fotografia la foto perfetta non esiste, esiste solo la propria foto.
Works:
Fotografo e grafico: Mantra Informatico (cover CD), Elicoide (cover LP)
Fotografo ufficiale: Star for one day (Facebook). Artisti Loto (Facebook)
Fotografo ufficiale: Bowie Dreams, Immigrant Songs, Roynoir, Le Sciance, Miss Pineda.
Shooting: Federico Poggipollini, Roynoir, Heide Holton, Chiara Mogavedo, Gianni Venturi, Double Power big band, Progetto ELLE, Star for one day, Calicò Vintage.
Radio: Conduttore su LookUp radio di un contenitore artistico, con la presenza di artisti.
Fotografo ufficiale: John Wesley Hardyn (Bo), Reelin’and Rocking’ (Bo), Fantateatro (Bo), Nero Factory (Bo), Valsamoggia Jazz club (Bazzano), Friday Night blues (Bo), Voice club (Bo), Stones (Vignola), il Torrione (Fe), L’officina del gusto (Bo), Anzola jazz, Castelfranco Emilia blues, Bubano blues, Mercatino verde del mondo (Bo), L’Altro Spazio (Bo), Ramona D’Agui, Teatro del Pratello (Bo), P.I.P.P.U Domenico Lannutti, Insegui L’Arte (Badolato CZ), Artedate (Mi), Paratissima Expo (To), Teatro Nuovo e club Giovane Italia(Pr), Teatro Comunale e Dehon (Bo), Teatro delle Passioni (Mo).

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