Questa settimana, Roma si riempie di arte contemporanea con Rome Art Week. Paolo Frattari, scultore e designer, come sei arrivato a questa manifestazione?
È tanto tempo che conosco Art Week ma è la prima volta che vi partecipo. Sono rimasto favorevolmente impressionato da questa realtà. Avevo paura fosse un carrozzone, invece ho conosciuto curatori e organizzatori, sono persone appassionate e con ottimi intenti. Inoltre la manifestazione è completamente gratuita e accanto a grandi gallerie ci sono piccoli studi privati. Questo rende Art Week estremamente interessante, da sperimentare ancora più a fondo. Mi sono affacciato quest’anno e per il prossimo ho già in mente altri progetti.
Cosa hai deciso di esporre per questo evento, scultura o design?
Porto il design, sedie sgabelli e lampade. Ma sono uno scultore e solo in tarda età ho cominciato a fare il falegname. Poi per qualche perverso passaggio, che ancora mi sfugge, il falegname si è tramutato in designer.
Cosa c’è di Paolo scultore in Paolo designer?
Le forme degli oggetti nascono più dal mio essere scultore. Mentre le parti ortogonali, le giunzioni e gli incastri sono più ascrivibili all’ebanisteria che non alla scultura.
E’ la tua prima mostra da designer?
In effetti è la prima dove espongo solamente oggetti di design, senza le sculture. Mi fa strano vedere una mia mostra senza statue, e ne ho fatte tante, sono 45 anni che espongo. Vedere il mio nome senza le statue è come guardarmi allo specchio e vedere un qualcosa che non conosco, un’entità strana. Mi devo abituare, andavamo di pari passo, solo io e le statue.
Sei allora emozionato?
Non lo so, ho fatto tante mostre da scultore, non so se sono emozionato o se sono spaventato. Sicuramente è una strada nuova che più tardi, forse, apparirà più chiara.