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Paola Turci @ Teatro della Tosse

Scritto da Roberto Cervini

Paola Turci versione attrice che si reinventa non nella solita veste è stata davvero una sorpresa interessante

Siamo al Teatro della Tosse, in uno degli angoli più suggestivi di Genova, centro storico nei vicoli ma zona Stradone Sant’Agostino, un pelo più vicino al mare, al Porto Antico qui ogni mattonella per terra può raccontare qualcosa, da centinaia di anni sta lì.
Il Teatro questa sera è quasi pieno per l’arrivo di Paola Turci in versione attrice, sì, avete capito bene, questa sera Paola Turci non si esibirà in quella che è la sua attività principale, non canterà, almeno non solo, ma reciterà il monologo della sua biografia naturalmente inserendo qua e là parti musicali e per qualcuno penso che sia una bella sorpresa.
A giudicare dalle facce ho come il dubbio che non tutti fossero al corrente e si aspettassero un vero e proprio concerto di Paola ma alla fine tutti usciranno da teatro scambiandosi le proprie considerazioni sulla serata e dal vocio si sente che sono tutti soddisfatti, è stata una sorpresa davvero interessante anche per chi era lì per un live show.
Ebbene Paola entra in t-shirt, jeans e scarpe da ginnastica, applauso di rito e si mette subito al microfono con Domani è un altro giorno di Ornella Vanoni, brano che fa da incipit al monologo narrato della vita di Paola da ragazzina, qui si racconta del rapporto in famiglia con mamma, papà e sorella, li racconta con sincerità e improvvisa dei dialoghi familiari che fanno capire la ribelle che era in lei fin da subito; inserendo Il cielo in una stanza arriviamo ad una parte che racconta di Paola con i problemi di tutte le quattordicenni, con qualche conflitto materno legato soprattutto al fatto di dover pensare al futuro, ad una carriera scolastica anche se per lei era già chiara l’idea di voler fare la musicista.
Il pubblico in sala è preso, il primo applauso arriva dopo 40 minuti esatti ma non perché non piaccia quanto davanti ai propri occhi, anzi l’esatto contrario, il pubblico è rapito dal racconto e curioso di come possa andare avanti. Non lo racconto nei particolari perché per essere capito ed apprezzato va visto, ne vale davvero la pena.
Arriviamo al primo Sanremo, 1986 racconto molto suggestivo, volutamente appannato tanta era l’emozione, lei appena 21enne con L’uomo di ieri, infine la serata prende tanto pathos nella parte che racconta quel terribile giorno del suo incidente, 15 agosto 1993 sulla Salerno/Reggio Calabria, dritta ad una curva in autostrada con il cellulare in mano. Questo momento è davvero ben rappresentato dalle immagini e da lei sul palco. Fiato sospeso per tutta la sala e Volo così finale.
Paola Turci riappare in tailleur scuro e ci regala Il bacio sulla bocca di Ivano Fossati prima di salutare. Viene riacclamata in sala e fa un simpatico siparietto con il pubblico discutendo su quale canzone eseguire come ultimo ed unico bis della serata, vince Povera Patria visto il momento attuale di molte patrie del pianeta.
Serata finita, piacevole per tutti devo dire, per qualcuno anche inaspettata; la Paola Turci versione attrice che si reinventa non nella solita veste è stata davvero una sorpresa interessante.

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Roberto Cervini

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