Interviste

Ophelia Lia – Intervista

Per me l’Everest rappresenta la vetta sulla quale, una volta raggiunta, si vive una felicità smisurata. Il punto è proprio la difficoltà nell’arrivarci che si annulla solo pensando al panorama mozzafiato che si potrà vedere

Musicista biellese talentuosa e promettente, Ophelia Lia ha da poco pubblicato il singolo Everest su etichetta CDF Records. Il brano paragona le difficoltà relazionali alla scalata di una vetta insormontabile e si fregia della collaborazione di Vicio dei Subsonica, che ha suonato le linee di basso nella canzone. In questa intervista scopriamo qualcosa in più su di lei.

Il tuo nuovo singolo si intitola “Everest”: quali vette vorresti scalare con questa canzone?
Tutte quelle possibili. Questo brano sancisce l’inizio del mio percorso artistico con CDF Records e, come tutti i nuovi inizi, sono in una fase creativa e professionale molto importante, in cui mi sto rimboccando le maniche per raggiungere i miei obiettivi.

Sei una persona ambiziosa?
Lo sono tantissimo. Gli ultimi due anni non sono stati facili, per ovvi motivi, ma ho sempre sentito dentro di me una grande motivazione per continuare a credere nel mio progetto.

Che target di pubblico vorresti raggiungere?
Chiunque si riveda nelle mie canzoni. Scrivo per me stessa, ma anche per coloro che riescono a trovare un po’ di sé nelle mie parole, a prescindere da età, razza o sesso.

Come hai conosciuto Vicio dei Subsonica?
Tramite Marco Vipiana, il mio produttore. Loro hanno una grande stima reciproca, quindi la collaborazione è avvenuta in modo del tutto naturale.

In una scena emergente divisa tra cantautorato e trap da classifica dove pensi si possa collocare la tua musica?
Sicuramente sono più verso il cantautorato, piuttosto che la trap, anche se amo le sperimentazioni e l’idea di non incasellarsi per forza in un unico genere.

Quali sono gli artisti che hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Fin da bambina, ho ascoltato molti cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana, come Gaber, Rino Gaetano, Carmen Consoli, Neffa e Jovanotti: da qui credo sia nata la mia passione per la scrittura.

Metaforicamente l’Everest può essere un ostacolo dentro di noi che ci frena nel compiere un passo in più verso il raggiungimento di un sogno?
In realtà per me l’Everest rappresenta la vetta sulla quale, una volta raggiunta, si vive una felicità smisurata. Il punto è proprio la difficoltà nell’arrivarci e la fatica che si può provare durante la “scalata”, che si annullano solo pensando al panorama mozzafiato che si potrà vedere, una volta in cima. Quindi direi che, piuttosto che un ostacolo, per me l’Everest rappresenta una motivazione.

Nei giovani d’oggi c’è, secondo te, una tendenza ad arrendersi al primo fallimento?
Non penso sia possibile limitare la cosa ad una tendenza generazionale. In generale, però, credo che l’idea stessa di pensare di poter essere ciò che si vuole, spinga moltissimi giovani a perseverare in un sogno o un ideale, cosa un po’ meno semplice in contesti storici passati.

Quali progetti hai in mente per il proseguo della tua carriera musicale?
Prima di tutto, il mio live del 22 settembre all’Hiroshima Sound Garden di Torino, a cui tengo molto, perché l’esibizione dal vivo è ciò che amo di più in assoluto. Poi ci sono in programma qualche altro singolo e un album. L’idea è quella di “spaccare”.

Ophelia Lia
CDF Records
Sollevante Press Office

About the author

Giovanni Panebianco

error: Sorry!! This Content is Protected !!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Con questo sito acconsenti all’uso dei cookie, necessari per una migliore navigazione. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai su https://www.sound36.com/cookie-policy/

Chiudi