Sound&Vision

Omar Pedrini @ Estate Sforzesca

Scritto da Gigi Fratus

Nei concerti di Omar, musica, parole, suoni e poetica si intrecciano dando vita, ogni volta, a nuove emozioni

Ritorna al suo pubblico lo Zio Rock per eccellenza della musica italiana e, le prime parole che proferisce dal palco del Cortile delle Armi sono dolci come il miele:“Dove eravamo rimasti?”
La risposta è nell’ovazione che i presenti gli regalano, ricoprendolo di quell’amore che, lui per primo , dispensa in ogni occasione.
La scaletta è concepita anche sull’onda delle ultime vicissitudini fisiche di Omar che, come tutti sappiamo, si è sottoposto recentemente all’ennesimo intervento al cuore (il quarto). Ed allora si comincia con lo Zio seduto su di uno sgabello, ad intonare, tra le altre La follia un brano dedicato all’amico e maestro di sempre Luigi Veronelli, oppure Nina da sempre accompagnata dall’emozionante racconto dell’incontro con un’anziana signora, in un paesello della sua terra natìa, in evidente difficoltà…
Vari ospiti hanno accompagnato Omar durante la serata, chi cantando e suonando con lui (Davide Apollo, vocalist dei Precious Time, tribute band dedicata ai Timoria, l’attore gipeto che e la libraia meneghina Cristina Di Canio (titolare della libreria La scatola lilla molto cara a Pedrini), che ci hanno fatto compagnia con letture su Luigi Veronelli e sulle fragilità di Madre Terra dovute al cambiamento climatico: dopo la lettura di Chiara non poteva quindi essere altro che ripartire con Pianeta Blu che vede, tra l’altro, Andrea Spampinato alla chitarra e cori come ulteriore gradito ospite.
Le canzoni che abbracciano l’intera carriera di Omar si alternano tra Timoria e album solisti intrecciandosi con naturalezza, a dimostrazione che la vena artistica del cantautore bresciano è da sempre coerente con se stesso. Ed allora la set-list ci propone Che ci vado a fare a Londra, Senza vento, la mitica Freedom con il suo carico di pathos una struggente Il cielo sopra Milano in acustica, Boccadoro che vede alla voce Davide Apollo in splendida forma lui pure (e non solo su questo brano…) fino ad arrivare al classico di N. Young Hey Hey, My My... intonata all’unisono con Leo Gassman, autore di un buon opening act di introduzione alla serata. Ma il momento piu’ intenso si raggiunge all’ultima rentrèe, quando sulle note di Sole Spento sul palco fa il suo ingresso in scena Emma Daria Pedrini, che si avvicina al suo papà e le si stringe a fianco per tutta la durata del brano, con Omar che se la coccola e la ricopre di quegli sguardi che solo un padre può rivolgere ai propri figli.
Si finisce quindi in dolcezza con Emma Daria che schitarra la Gibson del babbo, sotto la marea di applausi dei convenuti a questa festa laica, come sono tutti i concerti del Guerriero. Una comunione/commistione tra anime dove musica, parole, suoni e poetica si intrecciano dando vita, ogni volta a nuove emozioni.

Articolo e Foto di Gigi Fratus

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About the author

Gigi Fratus

Nato a Seriate (Bg) nel 1969, due grandi Amori, mio figlio Mattia e la mia Morgana, un’Aprilia RSV del 2003.

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