Può succedere che se ti dicono “Claudio fai te la recensione di Ólöf Arnalds ?” ti accorgi che la signorina in questione è la cugina del pianista Ólafur Arnalds, che viene anche lei dall’Islanda ma che è anche al suo terzo album!
Piccola storia su lei, artista molto conosciuta in patria ed è membro, per quanto riguarda la parte live, della band Mum. Il suo penultimo album Innundir Skinni ha avuto la produzione di due dei membri dei Sigur Ros e partecipazioni da Bjork a Skúli Sverrisson, grande bassista di Lou Reed e di altre grandi leggende del Jazz.
Sudden Elevation è il suo primo album totalmente in inglese e mentre lo si ascolta si percepisce subito, marchio indelebile anche delle altre band islandesi, che la sua terra ha influenzato decisamente la sua musica. Come il cugino Olafur, la sua musica é fatta di piccoli momenti, piccole sonorità. Sprazzi di vita e di amori perduti. Anche l’ambientazione ha aiutato Ólöf nel concepimento dell’album.
Registrato senza pause presso Hvalfjörður ovvero il Fiordo della Balena. La sua musica si discosta però dalle classiche sonorità delle band islandesi per entrare di più in una scena Folk quasi universale. Potremmo trovarla anche in un locale di Seattle o dentro un pub nelle isole Aran in Irlanda.
Piccole ballate come il singolo A little Grim o Fear Less con la sua voce ad intrecciare storie e paesaggi. Ma anche momenti più veloci come German Fields e Treat Her Kindly. La sua voce è cristallina ed a volte potrebbe ricordare la prima Kate Bush o la prima Bjork ma nell’andare avanti nell’ascolto capisci che è sicuramente la sua “voce”, il suo stile. Melodie complesse a volte ma comunque d’impatto. Sicuramente un album da ascoltare per chi ama il genere ma anche un bellissimo ascolto per momenti intimi dove si ha bisogno di avere il cuore riscaldato.