di Marina Costantini con Silvia Collatina
Nell’ambito della rassegna Roma Europa Festival giunta alla sua XXVI edizione e, che ha preso avvio dallo scorso settembre, nella sezione “Anni luce” si è svolta alcuni giorni fa al Mattatoio Teatro 2 un focus sul premio Tondelli e sul premio Riccione per giovani scrittori di teatro.
Su ogni sedia troviamo entrambi i copioni, un pensiero per il pubblico, parte attiva dello spettacolo. Siamo invitati a seguire il divenire delle frasi contribuendo a creare una atmosfera molto intima focalizzata sul personaggio. È un’esperienza unica. Noi pubblico leggendo il copione assieme agli attori che non hanno avuto modo di prepararsi a lungo. Contemplare la stesura assieme, le pause, anticipare le loro battute… tutti sfogliando le pagine, tenendo sulle ginocchia un testo dove ci viene svelato tutto. Quando solitamente rimane tutto un segreto tu hai la possibilità di vedere la storia che si dipana sotto ai tuoi occhi.
Come vincitore del premio Pier Vittorio Tondelli il giovane Nicolò Sordo ha presentato “Ok boomer”, una pièce su un grande centro commerciale popolato da personaggi dalla varia e caleidoscopica umanità. I beni di consumo come il miraggio di una felicità possibile negata al giovane protagonista da un padre forse tirchio o comunque non interessato agli sprechi. La continua rincorsa di uno status symbol racchiuso in un paio di costosissime scarpe che come un ponte apriranno a scenari sinistri di “alieni”/schiavi condannati a lavorare senza sosta…
Altra proposta è Pier Lorenzo Pisano, vincitore del premio Riccione che partecipa ad una pièce trascinante ed intensa incentrata su un incontro ravvicinato di terzo tipo, dal titolo “Carbonio”. Tutta la vita degli uomini con le proprie imperfezioni e debolezze e proiezioni di possibili mondi felici. Lo spot illumina in alternanza i personaggi al tavolino in un crescendo di ansia e lo scrittore che stempera la tensione con battute liberatorie.
Cosa sapranno di noi gli alieni che popolano lo spazio? Quale è la vera realtà? Continua l’altalena tra ansia e risata liberatoria. Ma alla fine quando presti il fianco e ti rilassi, nell’ultimo monologo lo scrittore ci trapassa con la lama della nostalgia. Il disco inviato nello spazio per farci conoscere ci restituisce tutti i nostri ricordi in una smania continua di vita.