Modena City Ramblers @ Carroponte

Il tour a supporto di “Altomare”, l’ultima fatica targata M.C.R. naviga oramai in lungo ed in largo per la penisola da qualche settimana ed il riscontro del popolo che da sempre si ritrova non solo nei versi della band modenese ma, soprattutto nelle tematiche sviluppate dai sette ramblers è incredibile.
Quando si parla di “Grande Famiglia” non lo si fa certo per partito preso, utilizzando a sproposito. Il titolo di uno dei brani più veri della ormai sterminata discografia “rambleriana”. Uno degli aspetti che più colpisce, infatti è il fatto che prima e dopo l’esibizione live, Franco, Fry, Dudu, Massimo, Leo, Gianluca e l’ultimo acquisto Enrico non si pongano minimamente il problema nel trovarsi sotto il palco a chiacchierare amabilmente con i numerosi “amici”, vecchi o nuovi per uno scambio di opinione, un selfie, un sorriso o un abbraccio. Ecco… in questi momenti si estrinseca in maniera genuina il concetto, il significato, di “Grande Famiglia”.
E “Grande Famiglia” è la canzone che rompe gli indugi, che dà il via alla Festa!
Si prosegue con “Morte di un poeta” ed altri evergreen fino ad arrivare a “Mediterranea”, ovvero il primo brano estrapolato da “Altomare” e che è già, al pari di “Resistenza Globale” e “Che Botta” (che arriveranno più tardi, diventata una di quelle canzoni che faranno la storia dei M.C.R.) Ci racconta, “Mediterranea” dell’odissea che migliaia di persone che hanno avuto il solo “torto” di nascere sulla sponda sbagliata del Mare Nostrum. Persone che, diversamente da noi fuggono da guerre, fame e miseria, sperando che noi, li si aspetti sulla riva opposta, pronti ad accoglierli e rincuorarli. Sogni e speranze che troppo spesso si fermano a metà del guado e che, troppo spesso fan tirare un sospiro di sollievo a chi dovrebbe essere ansioso di prendersene cura.
Si prosegue sulle note di quell’”Etnica Danza” che fa ballare , saltare, pogare tutti, nessuno escluso e vista la canicola è un bel vedere. Uno dei momenti più sentiti riguarda il ricordo dei sacrifici e delle lotte fatte dai nostri avi e che si condensano in una versione particolarmente rabbiosa di “Contessa”; si racconta poi il viaggio del Che in “Transamerika” nonché il credo assoluto e fiero di quella “Dolce Rivoluzionaria” con il pugno sempre in bella vista, in alto verso il cielo.
Prima non poteva mancare il canto d’amore verso l’isola di Smeraldo del quale si narra nei versi de “In un giorno di pioggia”. La già citata “Resistenza Globale” ci porta a compiere il cammino di quei “Cento Passi” tristemente famosi. E la rabbia l’indignazione, così come lo scoramento per non aver saputo proteggere chi in prima linea si è battuto contro la Mafia, a difesa di uno stato troppo spesso latente se non addirittura connivente con quest’ultima. Arriva poi il canto delle mondine e della lotta al fascismo: “Bella Ciao” ci ricorda una volta di più chi siamo e perché siamo convenuti al Carroponte, perché siamo una Grande Famiglia e perché continuiamo a credere che certi ideali ci aiutino a vivere meglio. Il concerto si chiude con una nuova buonanotte, che sa di arrivederci e di fratellanza .
E’ “Specchio dei miei sogni” la canzone con la quale i Modena City Ramblers si congedano, abbandonando solo per raggiungere gli amici, vecchi e nuovi in platea pronti a nuovi sorrisi e nuovi selfie. Pronti a rinnovare quel senso di Famiglia che sono riusciti a creare fin dal lontano 1993, con costanza, passione e coerenza.

“E i fantasmi di questa notte mi sorprendono a pensare
A che fine avrei fatto se non ti fossi innamorata di me
Tu che per me sei magia, sei ragione e sei follia
Tu che per me sempre sarai lo specchio dei sogni miei”

07.07.2023.
Modena City Ramblers – Altomare Tour 2023.
Carroponte Sesto San Giovanni – Milano.

Setlist:

Grande Famiglia
Morte di un poeta
Clan Banlieu
Mediterranea
Dall’altra parte
Viva la vida
Fuocammare
Ebano
Etnica Danza
Che Botta!
Una perfecta excusa
El senor T-Rex
Le guerre degli altri
Barche in mezzo al mare – Polka
Riaccolti
Transamerika
Contessa
In un giorno di pioggia
Il nostro orizzonte