Interviste

Matteo Macchioni, Intervista

Scritto da Lucia Castagna

Tra lirica e pop alla conquista del mondo. Intervista a Matteo Macchioni di Lucia Castagna

La musica e il canto erano la sua passione fin da piccolo, e da grande ha studiato pianoforte, conseguendo il diploma accademico con il massimo dei voti. Il canto era una passione amatoriale, ma proprio a questo deve il suo successo e la sua strada.
Un giorno, dodici anni fa, mentre girava a caso su internet, ha visto che aprivano le selezioni per “Amici” di Maria De Filippi, e facendo affidamento sulla sua voce che, pure se non educata vocalmente era comunque brillante, si è subito iscritto.

“Da Sassuolo, dove sono nato, ogni pretesto di viaggio mi ha sempre affascinato, e andare a Roma per seguire questa avventura mi sembrava un’esperienza fantastica. Sono sempre stato uno con la valigia in mano, pronto ad andare da qualsiasi parte, e quella poteva essere un’occasione speciale… Era il 2009, quando vinse Alessandra Amoroso, e io ero il primo tenore ufficiale del talent… Grazie ai coach la mia voce si è affinata e ho potuto spaziare nella musica, da “Una furtiva lacrima” di Donizetti a “Salirò” di Daniele Silvestri, passando per altre arie liriche e musica pop. Ho giocato da incosciente, ma è andata bene”.

Così, da pianista sei diventato un cantante.
Il periodo di Amici è stato formativo, un’accademia vera e propria, e all’improvviso mi sono ritrovato con la barra di comando in mano. Ho cominciato a studiare canto lirico, e quando la mia voce era pronta, ho debuttato al Teatro di Salerno con “L’elisir d’amore”. Poi sono venuti altri ruoli in altre opere, “Il barbiere di Siviglia”, “Cenerentola”, “Madame Butterfly”, “Le nozze di Figaro”, “Don Giovanni”, nei teatri più importanti, dal Regio di Parma all’Opera di Lipsia, l’Opera di Copenaghen, l’International House di Mosca, la Scala di Milano… Ogni teatro ha colori ed emozioni diverse, ma l’emozione più grande l’ho avuta proprio alla Scala, al pensiero che ero sullo stesso palcoscenico dove erano stati Pavarotti e la Callas…

A quale ruolo sei più affezionato?
Al “Barbiere di Siviglia”, che è frizzante, pieno di fioriture, molto vicino al mio carattere. Sono un Toro ascendente Sagittario, un segno di terra dominato da uno di fuoco: la mia luce si accende quando partecipo fortemente a una cosa, quando la sento mia.

Adesso hai debuttato anche come “cantautore”.
Sì, ho scritto “Quel grande albero”, che ho cantato, registrato e prodotto a casa mia proprio nel periodo della pandemia. E il videoclip del brano l’ho girato e montato sullo sfondo di immagini storiche degli anni ’80 e ’90 della mia città, Sassuolo, fornite dall’Archivio Multimediale di VideoArtCommunications. Materiale prezioso, che ha arricchito di suggestioni la mia musica.
L’estate scorsa, mentre riaprivano timidamente gli spazi per la musica, tu sei stato protagonista di un concerto in alta quota, sulle Dolomiti.
Un concerto straordinario, unico, di un’emozione da togliere il fiato. Abbiamo portato il pianoforte a coda sulle Cime di Lavaredo, di fronte alla Cappella degli Alpini, a 2.300 metri di altezza. Ho cantato l’”Ave Maria” di Schubert, “Miserere”, “Caruso” e altri brani lirici accompagnato dalla pianista Mirca Rosciani. La mia voce riecheggiava tra quel panorama splendido quasi toccando il cielo. Proprio in questi giorni è online su YouTube un estratto di quell’esibizione, con il titolo “Dove osa la musica”.

I prossimi progetti?
“Note d’Arte”, un format che ho ideato per unire la musica classica alle opere d’arte e i luoghi di grande valore storico e artistico del nostro Paese, in una commistione fra patrimonio materiale e immateriale. Ancora insieme alla pianista Mirca Rosciani, abbiamo realizzato la prima puntata nel Palazzo Garasconi di Parma, e la seconda all’interno del suggestivo complesso monumentale di Santa Croce a Firenze. E stiamo preparando le prossime puntate in altri luoghi e con altre musiche.

Tutto questo ha costi molto alti…
Ho un mecenate che crede quello che faccio… lo aveva anche Giuseppe Verdi, ed è andato lontano…

Credits Foto: Stefano Muzzarelli

About the author

Lucia Castagna

Lucia Castagna, innamorata da sempre della parola e delle cose da raccontare, giornalista professionista, è arrivata alle testate
di maggiore prestigio come inviata, capo redattore e direttore. Autore televisivo e docente di comunicazione, sta scrivendo il
suo primo romanzo.

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