In occasione della “Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne”, Giovedì 25 novembre 2021, andrà in onda su RAI 5 Doppio Taglio, nella versione televisiva realizzata dal Centro di Produzione RAI con Marina Senesi e con la Regia televisiva di Daniela Vismara. L’adattamento teatrale di Doppio Taglio, realizzato dall’attrice Marina Senesi con la collaborazione della ricercatrice e saggista Cristina Gamberi, indaga la tematica della violenza contro le donne, con uno sguardo trasversale: non il racconto della vittima, né quello di un testimone, tanto meno del carnefice ma il disvelo di alcuni meccanismi comunicativi che agiscono sotto traccia, attraverso i quali il racconto dei media può plasmare la nostra percezione del fatto, trasformando anche la più sincera condanna in un’arma, appunto, a doppio taglio.
Marina insieme a Cristina Gamberi avete firmato l’adattamento per il teatro di Doppio Taglio. Raccontaci come nasce questo incontro e se c’è stata una scintilla che vi ha portato ad occuparvi di questo tema.
Tutto è cominciato dall’avere assistito alla presentazione di una ricerca accademica della Gamberi su come i media raccontano la violenza contro le donne. Sono rimasta talmente colpita da volerla incontrare e chiederle di lavorare insieme per semplificare il linguaggio e renderlo fruibile ad un pubblico trasversale. L’adattamento teatrale è quindi mio, mentre sua è la ricerca.
Partiamo dal titolo, che significato ha “Doppio Taglio”?
E’ un’ ambivalenza che richiama il “taglio” in gergo giornalistico, cioè la collocazione di un articolo, ma anche il noto detto popolare. Lo abbiamo scelto per sottolineare come il racconto dei media, attraverso schemi narrativi che agiscono sotto traccia, possa alterare la nostra percezione dei fatti.
La comunicazione e i media hanno un ruolo fondamentale, come si puo’ comunicare la violenza di genere in maniera corretta, visto che il linguaggio che usiamo mostra sempre i limiti del nostro mondo?
Il nostro lavoro non punta il dito contro i giornalisti ma invita i lettori ad accorgersi di quanto, anche involontariamente, nel descrivere la violenza maschile contro una donna si utilizzino stereotipi e figure retoriche che plasmano l’immaginario.
Le statistiche quotidiane ci dicono che la violenza contro le donne è sempre troppo alta. Cosa si puo’ fare concretamente per arginare questa maledetta tendenza?
La violenza contro le donne c’è sempre stata ma era sommersa. La violenza domestica, derubricata a problema di coppia, vedeva il violento ammonito da qualche familiare (una faccenda tra maschi), la vittima era invitata al perdono e tutti gli altri a non occuparsene. Oggi non è più così ma il cambiamento culturale è lento e c’è ancora molto lavoro da fare.
E quale aiuto concreto possiamo dare alle donne che la subiscono?
I Centri antiviolenza sono strumenti importantissimi ma non dobbiamo dimenticare che hanno bisogno di risorse. Troppo spesso si basano solo sul volontariato. Vanno aiutati anche da tutti noi. Sei un avvocato? Sei uno psicoterapeuta? Sei un cittadino che può fare una donazione anche piccola? Chiama il Centro Antiviolenza più vicino a te e semplicemente chiedi di cosa hanno bisogno.
Il femminicidio è un fatto politico?
Sì perché riguarda i rapporti diseguali tra uomo e donna. L’attitudine a volte lacunosa delle istituzioni nell’affrontare il problema è emblematico del tipo di struttura patriarcale che permea la società.
Filippo Solibello, Marco Ardemagni e anche Tanita Tikaram hanno contribuito alla realizzazione del progetto. In che modo?
Solibello e Ardemagni sono i conduttori di Caterpillar AM – Radio2Rai e sono anche cari amici coi quali ho condiviso l’esperienza radiofonica. Quando raccontai di questo progetto subito mi offrirono il loro contributo. Sottolineo subito perché la stesura non era ancora pronta quindi fu un bellissimo gesto di fiducia.
Tanita Tikaram è la star internazionale che tutti conosciamo, suo il successo planetario Twist in my Sobriety. Una sera proposi a Lucia Vasini (che ha curato la regia della versione teatrale, mentre quella televisiva è di Daniela Vismara) di tentare una piccola follia: volare insieme a Londra per chiedere a Tanita una musica per Doppio Taglio. La incontrammo l’indomani in un pub di Londra dove ci dette appuntamento per il pranzo, le presentammo il progetto che la colpì molto favorevolmente e la sera stessa mi contattò per comunicarmi che ci avrebbe regalato un suo inedito dal titolo davvero emblematico: My Enemy. In seguito il brano è stato pubblicato nell’Album Closer to the People.
Marina Senesi
Attrice, autrice teatrale e radiofonica, si è formata alla scuola del Teatro Stabile di Genova. Voce conosciuta al pubblico di Radio2 Rai per il lungo sodalizio con il programma Caterpillar e per le sue performances di spettacolo/informazione in favore di LIBERA contro le mafie. Sempre per Radio2Rai ha inoltre ideato e condotto diversi programmi tra i quali Camper e quattro edizioni di Libro Oggetto. Da qualche anno si dedica al teatro di narrazione e docu/teatro. Ha elaborato la pièce teatrale La Vacanza sul caso di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. (Premio Ilaria Alpi) Per Europa Donna ha affrontato il tabù della malattia con la pièce: Se si può raccontare. Per ZELIG/Teatro ha co/firmato la regia di Hai da spegnere? sul tema delle dipendenze. Nel 2020 ha debuttato con il docu-racconto teatrale Porto a Porto di cui è autrice e interprete, con l’ impostazione di regia di Cristina Pezzoli.