Incuriosisce sempre indagare le cause per cui un determinato autore decida di affrontare alcuni temi anziché altri. Sarebbe impossibile negare un richiamo, o una certa affinità, tra ciò che si legge e chi lo scrive, perciò l’opera d’esordio nella narrativa per Marcello Fanfoni, “Dio liberato” (Robin Edizioni, 2022), appare da questo punto di vista abbondantemente legata al suo scrittore. Poiché in questo caso, il romanzo nasce dalla necessità di costruire la struttura narrativa attorno a un messaggio, trasmettere ed esplorare una data visione – quella della religione, della libertà e dell’emancipazione sessuale – ma servendosi di altre vie rispetto a forme letterarie già frequentate da Fanfoni (come il saggio nel caso delle precedenti pubblicazioni su Joyce) in virtù anche della possibilità della narrativa di raggiungere anche in maniera distratta e collaterale lettori e lettrici.
La storia di “Dio liberato” è ambientata a Milano e debutta dalle primissime pagine con quello che, tecnicamente, viene definito “l’azione scatenante”. Al lettore risulta subito impossibile sottrarsi al desiderio di scoprire come evolve la storia proprio perché il romanzo comincia in medias res.
Una donna vestita di bianco, dai capelli lunghi e le vesti linde, si presenta all’interno di un piccolo incavo roccioso nel cortile della scuola davanti agli occhi di Bianca, una studentessa del liceo Pindaro di Porta Venezia. Bianca è una ragazzina timida, riservata e molto solitaria: con certezza non apprezzerà di ritrovarsi al centro delle vicende che coinvolgeranno lei e l’intero liceo classico. La tensione e la curiosità abbondano: chi è la donna comparsa davanti alla liceale? Si tratta realmente della Madonna, o è la bugia di una ragazzina che cerca attenzioni? I dubbi sono molti, eppure, in tempi rapidissimi, tutti si convincono che Bianca sia portavoce di un messaggio e che sia investita di chissà quale spiritualità. Lo stesso non sarà per le sue compagne e amiche fedeli, Margherita ed Erica – e per le loro famiglie, sempre pronte a giudicare i comportamenti degli altri ma costantemente in cerca della propria libertà e di poter vivere le loro vite libere dal giudizio altrui.
Attorno al nucleo principale del romanzo, la questione religiosa-simbolica, le vite degli altri attori coinvolti procedono liberamente senza mai voltare le spalle a un precetto che accomuna tutti i culti: l’importanza di sembrare. Sembrare persone responsabili, fedeli, con una famiglia perfetta, un lavoro di successo e una vita senza problemi. Ma di apparenze si tratta, e piano piano, le convinzioni di tutti saranno rimesse in discussione dai passi (e dalle conseguenze delle azioni) dei personaggi.
Per Fanfoni c’è una sola salvezza percorribile, quella della libertà e del rispetto per l’altro da sé, vivere insomma “come Dio comanda”. Il punto però è che in questo avvincente romanzo sopra le righe, Dio non comanderebbe mai di odiare il prossimo o di chiudere le porte agli stranieri, non chiederebbe mai a un fedele di uccidere suo figlio. Analogamente, il Dio di Marcello Fanfoni è un Dio buono e misericordioso, un dio che è fatto a immagine e somiglianza degli esseri umani, e che perciò ama e si lascia sedurre dalle tentazioni – ma che perdona sempre. Tuttavia, quel Dio magnanimo è intrappolato, imbrigliato nei precetti di religioni e culti che gli sono stati costruiti attorno. Solo Bianca e le sue due amiche – sospese nell’età in cui tutto è stupore e scoperta – in un epilogo che lascia il lettore ammaliato e senza fiato, riusciranno a liberare il Dio dopo aver attraversato il mondo dell’oltretomba ed essersi trovate a tu per tu con lui.
I generi della favola, del romanzo d’avventura e di quello storico si mescolano insieme per dar vita a una storia incredibile, costruita con maestria e perizia e raccontata attraverso un linguaggio che ha la potenza di una lama. Lo stile di Fanfoni mescola senza pietà fino a ridefinire i concetti del bene e del male.
Autore: Marcello Fanfoni
Titolo: Dio liberato
Editore: Robin Edizioni
Genere: Romanzo, Narrativa
Prezzo di copertina: € 19