Recensioni

Marcello Capra – Fili del Tempo

Scritto da Annalisa Nicastro

Marcello Capra è un chitarrista italiano che dal 1971, data della formazione della famosa rock band progressive, i Procession, ha spaziato in vari generi musicali portando il suono della sua chitarra e delle sue influenze all’interno della musica italiana. Il suo primo album solista “Mediterranea” viene ricordato come il primo album di chitarra acustica italiano.

Nel 2011 Marcello ci presenta Fili del Tempo, un album come sempre acustico e con grandi influenze west coast americane (vedi Crosby Stills Nash & Young ) ma anche del grande Astor Piazzolla passando per la psichedelia di Shankar arrivando al virtuosismo di Paco De Lucia. Sarebbe un bell’album di chitarra acustica e suonato benissimo, ma Marcello ci mette quel  tocco in più, quel qualcosa che rende l’album particolare e che mette la voglia di ascoltarlo. Alla voce chiama la grande vocalità di Silvana Aliotta ( cantante dei mai dimenticati Circus 2000 ) e di Beppe Crovella tastierista dei grandi Arti & Mestieri.

Da queste collaborazioni eterogenee ne esce un album che rende il suo ascolto una piccola esperienza. Dreaming of Tinder apre con sonorità psichedeliche e la voce di Silvana ci delizia facendoci tornare al periodo di quando ci entusiasmava con i Circus 2000.
Fili del Tempo è un brano al quale do uno spazio particolare … La chitarra mi ricorda tantissimo il suono, la mente e le mani di Stephen Stills, mi fa viaggiare sulla costa del Big Sur con il cielo della California dentro gli occhi … è un brano che merita di essere ascoltato almeno due volte al giorno.

Ed eccoci entrare nel campo del progressive rock con le tastiere di Beppe che ci deliziano dentro I’m So Glad. Con Procession arriva la citazione al suo primo gruppo. Alla fine dell’ascolto viene in mente che questo album Fili del Tempo è per Marcello una specie di viaggio che attraversa le sue influenze, una citazione ed un omaggio alle sonorità che sono dentro di lui. Un viaggio, un racconto che tenta di farti percepire e di farti partecipare alle immagini che vuole proiettare, ai sentimenti che tenta di infonderti con le note della sua chitarra.

Sicuramente un ascolto da fare ed un album da avere se amate il suono della chitarra acustica e se amate anche quelle sonorità psichedeliche degli anni 70.

 

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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