Tra i lavori che mi hanno più entusiasmato quest’anno c’è “Le Cose Importanti”, EP dei lombardi Latente, che ho anche avuto il piacere di recensire. Questa intervista ci svela alcuni retroscena riguardanti la messa a punto di questo disco.
Quali sono le cose importanti della vita?
Ognuno ha le proprie cose importanti. Per i Latente queste sono da sempre l’amicizia, la condivisione, la musica e la capacità di evolverci in quello che facciamo.
Affrontate nel disco cinque cose importanti. Se poteste aggiungerne una sesta quale sarebbe?
In un momento come quello che stiamo vivendo, la sesta cosa importante che ci viene in mente, quella che più ci manca, è la possibilità di suonare dal vivo ed incrociare, dal palco, gli sguardi della gente che ci viene a sentire.
Mi spiegate l’origine del vostro nome?
Tutto nasce da un viaggio in auto verso la nostra prima intervista in una web radio. Avevamo appena finito di registrare il nostro primo EP e ci siamo accorti di non avere un nome. Spulciando tra le pagine del vocabolario di un vecchio telefonino abbiamo trovato la parola “LATENTE” che ci ha da subito colpito per il suo significato, che secondo noi ci rappresenta appieno.
Il disco ha un forte accento autobiografico. Come nascono i vostri testi? Chi ne è l’artefice?
Quello di cui scriviamo prende vita dall’esigenza di sfogarsi rispetto ad alcune situazioni significative che ci hanno accompagnati fino ad ora. Ne “Le Cose Importanti” i testi sono stati scritti principalmente da Francesco, il cantante della band.
C’è un disco che amate a tal punto da sognare di averlo scritto voi?Progetti futuri, quando il mercato musicale riprenderà a pieno regime?
Sicuramente “Tocca L’Albicocca” degli Squallor (risate, ndr).
Stiamo scrivendo nuovi pezzi, ma la cosa che più ci preme è tornare sul palco. Fortunatamente questo succederà presto. Non vediamo l’ora di vedervi.