La ricetta della zuppa

Aveva un gran freddo quella sera ed effettivamente faceva un freddo cane, così decise che per scaldarsi, per cena, si sarebbe preparato una bella zuppa. Decise che ci avrebbe messo tutto l’impegno del caso, ma era un po’ pecione e lo sapeva. Aveva quel lato particolare del carattere per cui iniziava le cose con tutta la buona volontà ma all’ultimo si perdeva o si stufava e, eccola là, ci buttava dentro un’imperfezione (non era un caso che gli avessero dato il soprannome di Caos). Così decise di affidarsi un po’ anche all’istinto, all’amore, come aveva sentito dire nei programmi di cucina che propinavano a tutte le ore: da una parte avrebbe cercato di essere rigoroso, rispettando le regole generali per la preparazione di una buona zuppa, dall’altra avrebbe lasciato un po’ di spazio a quel suo lato fantasioso e stravagante. E così senza pensarci troppo mise nel pentolone un po’ di quark, gluoni di ottima qualità che gli aveva regalato sua zia e una spruzzatina di fotoni che, si sa, danno sempre quella nota particolarmente brillante.
La preparò bella densa e molto, molto calda. Era passato da pochissimo il Big Bang ma fu immediatamente chiaro che quella sarebbe stata la zuppa delle zuppe, una vera e propria zuppa cosmica. La assaggiò e ne fu soddisfatto contento che forse, era stata la scelta di lasciare le cose anche un po’ al caso, all’imperfezione, a rendere quella zuppa così speciale. La ricetta andò perduta. Nessuno poteva immaginare che moltissimi anni dopo, il solo ricordo del sapore di quella zuppa avrebbe evocato in molti, pensieri struggenti, domande la cui risposta avrebbe generato altre domande, ricerche affannose nel tentativo di capire.
Ancora oggi generazioni di cuochi, altamente specializzati, discutono tra loro nel tentativo di cogliere anche solo una piccolissima parte del mistero della zuppa. … forse ci vogliono un po’ piu di quark o forse abbiamo esagerato con i fotoni, la temperatura, il segreto è nella temperatura…