Recensioni

Jonathan Hultén – The Forest Sessions

Scritto da Red

Jonathan Hultén canta un inno alla vita che commuove

di Ginevra Tasca

Alle porte di Oslo si spalanca un fitto intrico di betulle e muschi, dove la luce trapela fioca e diventa iridescente nell’aria di ghiaccio. È qui che l’artista Jonathan Hultén ha dato nuova forma ai suoi precedenti lavori. L’ex chitarrista dei Tribulation ha abbandonato gli studi di incisione, sicuri e anecoici, per registrare la natura stessa.
The Forest Sessions celebra la terra indomita dei miti vichinghi e dei re cristiani, delle leggende e dei Trolls. È una terra che non fa da complemento, né da sfondo, né da contenitore; è una terra viva e brulicante che fa da cassa di risonanza, fa da amplificatore, fa da strumento.
L’album è uscito lo scorso 16 Dicembre 2022 ed è stato registrato dallo stesso Hultén tra il Gennaio 2020 e Giugno 2022 nell’austera e rigogliosa foresta norvegese. L’intento è quello di catturare echi, scrosci, crepitii e armonizzarli con la voce, gli arpeggi della chitarra, il sacro dell’organo, l’ancestralità delle percussioni. Ma non si tratta solo di suoni, si tratta anche di un lavoro visivo intento a cogliere bagliori, evanescenze, fuochi fatui e riflessi distorti.Tutto seduce e tutto si ammanta di fascino perché è il mistero che Hultèn canta, e tutto ciò che è inspiegabile diventa oggetto di miti e leggende e, pertanto, sacro e inarrivabile.
Le canzoni del precedente Chants from Another vengono proiettate in una dimensione impenetrabile e liturgica e ogni video ne è la celebrazione più intimistica.
The Call to Adventure è il cantico della vita come richiamo inarrestabile a correre ad occhi chiusi attraverso vasti ed inesplorati territori, a lasciarsi andare all’oblio della tristezza e a gettarsi verso la pazza gioia, a fare scelte dure che conducono ai sogni e vincono la morte. La scena è una celebrazione in una grotta, intesa come luogo di culto e come viatico per nuovi mondi visibili solo con nuovi occhi.
Il tema di territori vasti e inesplorati è un tema ricorrente. In Where Devils Weep bisogna attraversare terre lontane e sconosciute per arrivare alla strada che conduce ai demoni, i piedi restano saldi su un terreno solido per investigare il profondo dell’anima. Ed è lì che sono i nostri demoni, ed è da lì che riparte l’inno alla vita.
The Forest Sessions assume un significato quasi salvifico, significa entrare in contatto con la Natura per seguire l’esigenza primordiale di vivere secondo natura, secondo l’istinto e senza artefatti, guidati solo dall’irrefrenabile voglia di vivere.

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