In ognuno di noi si nasconde una parte oscura, latente che per fortuna non sempre esce fuori, altrimenti sarebbe un vero disastro. Un lato perfido, buio, cattivo e vendicativo anche le persone dal cuore più d’oro lo possiedono.
È un po’ come il dark web, il sommerso di un iceberg dove si celano i pensieri più reconditi, appartati, segreti della nostra sfera personale, ma che è consigliabile non svelare perché farebbero inorridire anche i più accaniti fan horror. A volte cerchiamo di controllarli e relegarli nei meandri più remoti della nostra mente, mettendoli a tacere, chiudendoli dentro stanze buie, ma ogni tanto quelle porte si aprono come i vasi di pandora e….boom! esplodono in modo devastante. Per fortuna, vi tranquillizzo, la maggior parte delle persone riesce a tenere a gestire questi istinti primordiali e rimane nel “versante” buono.
Io lo definirei proprio il mostro che c’è in noi (qualcuno aveva un fanciullino, mi pare, …ma è acqua passata!).
Ebbene, devo dire che io questo mostro ho avuto modo di tirarlo fuori e lasciarlo agire liberamente con molta soddisfazione.
Correva l’anno 1981 quando girai il film Quella Villa Accanto il cimitero nella parte della piccola fantasma Mae venuta dall’aldilà per salvare un bambino da un mostro (che nel film era mio padre, un esempio di educazione!) che viveva, a loro insaputa, nello scantinato della loro villa (lo dico sempre, è meglio avere case ad un piano solo!!)
Ma io non mi sono limitata a questo ruolo perché con grande orgoglio ho pure prestato la mia mano al mostro (facendo quasi concorrenza a Mano della Famiglia Addams!), uccidendo più di un personaggio del film in vari modi, piuttosto atroci. Ecco posso dire di avere liberato il mostro in me, senza far danni effettivi. Mi sono tolta uno sfizio!!
Peccato che alla fine il mio braccio viene mozzato da un’accetta … Vedi ad essere generosi.
Vai a dare più una mano…! Quatsch!!
Reddie