Interviste

I Brema

Il nome è ispirato alla favola dei fratelli Grimm dove alcuni animali fuggiti dalle loro fattorie intraprendono un viaggio verso Brema realizzando, strada facendo, che il bello non sta tanto nella meta ma nel viaggio stesso

Come nel racconto dei fratelli Grimm “I musicanti di Brema”, la morale è che non conta la meta, ma il viaggio, anche per il progetto musicale I Brema, il cui nome è appunto ispirato da questa favola, il divertimento sta nel “sentiero per” e non “nell’arrivare a”. Tobias Giacomazzi e Michele Grottesi sono amici sin da bambini, cresciuti con l’ascolto dei grandi cantautori decidono di metter su una band che scrive bei testi e fa tanto ballare. Ce ne parlano in quest’intervista.

 Potreste raccontarci la nascita del vostro progetto musicale?
Io (Michele) e Tobias siamo amici dall’età di 12/13 anni, abbiamo sempre suonato e scritto brani insieme e, dopo varie avventure musicali, nel 2016 abbiamo conosciuto Giacomo Diamantini con cui sono nati I Brema. Il nome è ispirato alla favola dei fratelli Grimm dove alcuni animali fuggiti dalle loro fattorie intraprendono un viaggio verso Brema realizzando, strada facendo, che il bello non sta tanto nella meta, in quel caso appunto Brema, ma nel viaggio stesso. Questo è esattamente il nostro modo di vivere la musica.

Come prende vita una canzone de I Brema? Quali realtà emergono dai vostri pezzi?
I nostri brani nascono spesso dai giri di chitarra di Michele, poi una volta in sala prove, iniziano a prendere forma le prime strutture del brano e Tobias si lascia ispirare dalla musica; è lui che si occupa dei testi. Diamo sempre molta importanza ai testi delle canzoni, apprezziamo molto chi utilizza la musica per veicolare il proprio messaggio. Così abbiamo sempre cercato di fare anche noi, 
o tramite il racconto in terza persona o tramite storie più autobiografiche, così come per Pausa di Riflessione (singolo). Cerchiamo sempre di trasmettere curiosità e attenzione all’ascolto per andare al di là del ritornello orecchiabile o del giro di chitarra che faccia ballare.

I vostri testi sono diretti e allo stesso tempo poetici, attuali e attinenti alla tradizione cantautorale e folk, energici e ballabili. Quali sono state da sempre le vostre passioni e influenze musicali e letterarie?
Siamo cresciuti entrambi con i grandi cantautori italiani, fin da piccoli ci accomunano molto De André e Branduardi, poi anche da grandi ci siamo sempre ispirati a vicenda in base ai nostri ascolti personali. Apprezziamo tante forme d’arte in maniera traversale; Michele ama molto la fotografia e la poesia, Tobias la pittura, non a caso ha studiato illustrazione presso l’accademia di belle arti di Macerata.

Dal vivo I Brema creano un’atmosfera molto coinvolgente: sul palco prevale l’improvvisazione o siete più meticolosi nel preparare un concerto? In quali contesti vi sentite particolarmente a vostro agio a suonare?
Ad un concerto puntiamo sempre ad arrivare preparati e studiamo sempre una scaletta che ci soddisfi appieno, poi come tutte le cose fatte dal vivo, ci facciamo anche trasportare dal momento e dal contesto in cui suoniamo; e di contesti ce ne sono capitati molti e spesso molto diversi tra loro. 
Per due volte è capitato di esibirci per strada in due festival buskers e sono state esperienze che non avevamo mai fatto prima, entrambe bellissime, soprattutto perché in quei contesti il pubblico devi saperlo conquistare. In realtà quindi non abbiamo dei contesti preferiti o meno, dovunque ci sia un pubblico curioso all’ascolto noi siamo contenti di farci ascoltare.

Cosa vi e ci attende?
Al momento siamo a lavoro sui nuovi brani che registreremo per il prossimo disco e sulla programmazione delle date estive. Suonare dal vivo è la parte più bella e noi non aspettiamo altro!

 


I Brema
sono:
Tobias Giacomazzi: testi, voce, chitarra acustica, sinth.
Michele Grottesi: chitarra elettrica, seconda voce.

Dal vivo si aggiungono:
Giacomo Diamantini: batteria.
Riccardo Andrenelli: basso e sinth.

 

DISCOGRAFIA:

 

  • Pausa di Riflessione, singolo, 2024.
  • Le opinioni delle ombre, album, 2022.
  • Matusalemme, singolo,
  • Resto nell’Home, singolo 2021.
  • Il Gioco del Vino, singolo, 2021
  • Nessun Dove, EP, 2017.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

About the author

Annalisa Michelangeli

Mi chiamo Annalisa Michelangeli, nata a San Severino Marche nel 1982, ma cresciuta in un piccolo paese tra Marche e Umbria, sui Monti Sibillini. Vivo a Macerata. Amo la musica e ogni altra forma d’arte da sempre. Scrivo poesie e di recente ho pubblicato un saggio autobiografico su un mio personale percorso legato alla gestione della fibromialgia. Ho una formazione linguistica e letteraria, possiedo attestati per insegnare yoga per bambini e quello di assistente all’infanzia. Attualmente svolgo attività di docenza d’italiano per stranieri che è il mio ambito di specializzazione e mi appassiona molto. Da molti anni seguo concerti in tutta Italia, in passato con una frequenza maggiore essendo allora più libera da impegni lavorativi e famigliari: sono anche mamma di una bambina di otto anni. Nel 2007/2008 ho frequentato un corso di giornalismo musicale legato a una rivista che si occupava sia di jazz, che di rock. Ascolto soprattutto indie rock inglese e italiano, ma anche cantautori del passato, musica francese, sono curiosa di scoprire gruppi emergenti e nuove sperimentazioni nel panorama musicale.

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