Interviste

Hierbamala, Intervista

Scritto da Annalisa Nicastro

Musicalmente la Hierba in questi anni si è asciugata, ha eliminato i fronzoli e “il di più”, forse migliorata tecnicamente ma con la barra puntata sull’essenziale, sul cuore e sul ritmo che ti fa saltare.

Siete attivi già da molti anni, dal 1998 ad oggi Hierbamala ha cambiato molte line up. Oggi come vi sentite, le esperienze del passato in cosa vi hanno cambiato?
La Hierba è un gruppo di buoni mammiferi e come tali ci siamo adattati a tutte le situazioni che si sono presentate.
Il cambio di un solo elemento crea delle opportunità e allo stesso modo va a rinnovare i suoni e anche il modo di percepire il gruppo in sé, il cambiamento è lo stimolo di per se.
La cosa importante è essere aperti e ricettivi nel saper accogliere l’opportunità che viene offerta da questi cambiamenti.
Musicalmente la Hierba in questi anni si è asciugata, ha eliminato i fronzoli e “il di più”, forse migliorata tecnicamente ma con la barra puntata sull’essenziale, sul cuore e sul ritmo che ti fa saltare.

Il vostro ultimo album, “Hic Sunt Leones”, è un po’ un ritorno alle origini, giusto?!
E’ anche un ritorno alle origini.
E’ un riassunto di esperienze, idee e brani che abbiamo tra le mani da diverso tempo ed è un buon punto della situazione. Focalizza il sound della Hierba ed è un buon ricordo per chi viene a un nostro concerto e vuole rivivere le stesse emozioni.

Che valore ha oggi il reggae per voi? Siete dei puristi dal punto di vista musicale o vi piace mixare vari generi?
Il reggae è un mezzo, una tavolozza sulla quale mettere i nostri colori e disegnare i nostri sogni. E’ la musica che ti permette di chiudere gli occhi e lasciare il tuo corpo nella danza, poi quello che succede è un’esperienza soggettiva, ma è in quello stato che se ci sono dei messaggi puoi prenderli e farli tuoi. Non siamo dei puristi e non ne saremmo capaci, nelle canzoni della Hierba affiorano le influenze balcaniche, punk, rock ‘n’ roll, ma anche la musica popolare e quella piu colta. In controluce ci sono libri, film, viaggi e le persone straordinarie incontrate su questo sentiero.

C’è un messaggio preciso che volete far arrivare ai vostri ascoltatori con Hic Sunt Leones?
Hic Sunt Leones era la scritta che alcuni operai milanesi indossavano durante l’occupazione della INNSE. Saliti su di un carroponte a 40 mt di altezza non hanno mollato fino a quando hanno vinto e la fabbrica è stata riaperta. E’ dedicato a qual modo di ESSERE LEONI nella quotidianità.

In 15 anni di attività ne avete viste molte, avete anche partecipato al Rototom Sunsplash, che esperienza è stata?
Colgo l’occasione per fare il migliore “in bocca al lupo” a Piero Dread che andrà a rappresentare tutti i gruppi italiani al nuovo SunSplash in Spagna, noi abbiamo partecipato al classico Rototom di Osoppo (UD) e da gruppo gregario senza arte ne parte abbiamo registrato il lato oscuro di una manifestazione molto grande e per questo anche molto dispersiva. Per il pubblico è una buona occasione in stile fieristico per incontrare il top del Reggae mondiale. Sono felice che se lo siano pippato gli spagnoli (ride)

E ora che i Leoni sono tornati, cosa ci aspetta…?
Veramente non siamo mai andati via (ride), siamo noi che ci aspettiamo di poter portare la nostra musica su dei palchi e dentro i vostri cuori, farvi ballare, cantare e dopo, una terza cosa a scelta!! (ride)
Cosa vi aspetta? Venite a scoprirlo di persona!!!

Annalisa Nicastro

 

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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