La band bresciana Hidden Hind si è formata da pochissimo tempo, dopo un annuncio postato in rete da parte del batterista Gianluca Raia, al quale ha seguito una vorace immersione nella musica, nel provare e dare completezza alle tante idee che nascevano dalla testa e dalle corde della chitarra di Davide Rosa. Le parole e i testi sono invece della voce della band, Alessandra Testoni.
Le migliori canzoni che sono nate da questo primo processo creativo degli Hidden Hind sono state raccolte in un EP che è pubblicato dalla Sherpa Records proprio con il nome della band. La produzione è stata affidata a Alessio Lonati, mano esperta del nuovo corso musicale che emerge da Brescia e dintorni.
Hidden Hind colpiscono al primo ascolto, non hanno sicuramente un sound originalissimo, ma probabilmente neanche desiderano averlo, quindi felicemente vintage, con gli echi giusti per ricordare episodi pop dell’indie anni ’90. L’apertura di Hidden Hind spetta a Nymphs, un viaggio in una misteriosa dimensione sommersa tra boschi e acque, dal sound liquido, freddo, scintillante. Il quintetto riesce a mostrarsi sicuro tra il turbine di incertezze generato da atmosfere malinconiche, come anche nel costruire colte trame pop dove i riff delle 2 chitarre giocano a rincorrersi. Picture Show è una dolce ballata che ama svelarsi tra le note di una slow motion sonora, proprio come un sogno che da svegli ci si sforza di ricordare, è che si perde poi in una crescendo finale di forte intensità evocativa.
Anche se questo esordio ha un preciso riferimento stilistico, gli Hidden Hind amano la musica e hanno anche grandi possibilità espressive, sicuramente in futuro sperimenteranno anche nuove soluzioni.
Hidden Hind – Hidden Hind
Il sound degli Hidden Hind è felicemente vintage, con gli echi giusti per ricordare episodi pop dell’indie anni ’90