La nuova Chicago e il boom dei progetti a “budget zero”
“Le cose migliori della vita sono gratis”. Corrisponde al vero? Bè, si. E a quanto pare quest’inerzia ha le sue manifestazioni anche nell’industria musicale d’oltreoceano, e in una scena in particolare. Chicago, ancora una volta loro. L’orda di ragazzini terribili che dal 2012 ha iniziato ad invadere il mainstream americano con tutta la sua violenza e al contempo fanciullesca creatività continua ad ingrossare le proprie fila, trovando sempre nuovi canali di autopromozione. E a prezzi ragionevoli: anzi, nulli. Perché se i rapper hanno fame di vetrina, anche i beatmaker non scherzano; e la rete è la piattaforma ideale perché le uguali aspirazioni portino all’unione delle forze. La formula del “send beats to…” è ormai un trend su Twitter, e così sia giovani rapper che giovani producer hanno trovato una piattaforma sulla quale aiutarsi reciprocamente, a costi nulli e con profitto assicurato. Dando – e la cosa non è da poco – spesso vita a progetti di indiscutibile caratura. Vecchietti, guardatevi il portafogli e imparate.
485, Dowop Gang (Self-Released, 2013)
Altro progetto che invece di mostrare i tratti distintivi di Chi-town si è fatto apprezzare per la sua versatilità. Frutto dell’unione di forze di S.Dot e Prince Snoop, Dowop Gang si è distinto per le sue molteplici versioni: gioioso e trionfante in “Get This Money”, “Clout” e “Bandz On Me” e duro al punto giusto in “Grinding” e “Savage” (entrambi figuranti il contributo del defunto L’A Capone). Tuttavia, è l’inaspettata flemma delle slow jams “OTS” e “Branch You Off” a stupire per la naturalezza dei due rapper nell’adagiarsi su atmosfere più soffuse e rilassate. Unica pecca, la scadente qualità del suono. Ma data la consistenza del tape, passarci sopra non è affatto un problema.
Dowop Gang
Katie Got Bandz, Drillary Clinton (Self-Released, 2013)
Aldilà di un packaging splendidamente riuscito (titolo e cover sono delle trovate fantastiche), Katie Got Bandz ha fatto centro per l’offerta musicale col suo debutto Drillary Clinton. Il tape è interamente prodotto dallo stretto collaboratore BlockOnDaTrack, fornendo una matrice solida e coerente per quanto riguarda i beat, sui quali Katie propone una massiccia personalità e tanta energia, seppur non capace di toccare le vette liriche di Tink né tantomeno di emulare la sua versatilità. Coi featuring di realtà maschili ormai consolidate come King Louie, Lil Herb e Lil Bibby, non c’è dubbio che Katie abbia meritato con Drillary Clinton un posto, o ancora meglio, un ruolo, nell’intricato universo musicale della nuova Chicago.
Drillary Clinton
Patrizio Corda