La realtà, i giorni che viviamo possono essere rappresentati, raccontati in vario modo. Eva Milan, artista-musicista, ha scelto di farlo nel suo nuovissimo disco prendendo in prestito una profezia induista presente nelle sacre scritture dei Veda che parla di Kali Yuga, Età Oscura. Dopo un primo cd del 2007, Fuori Dal Mondo, e l’EP Totem del 2009, Eva Milan torna all’attacco del Sistema precostituito, preconfezionato, con Kali Yuga nuovo album autoprodotto e rilasciato sotto licenza Creative Commons, come anche il nostro amato SOund36.
Il lavoro è nato con grande calma, tutto scritto e per molti tratti suonato dalla stessa Eva, che ha voluto raccogliere il meglio di sè per produrre un’ opera di profondo valore espressivo. Si racconta di una realtà dove l’inciviltà è nutrita dall’ignoranza, la quale è il risultato di una dittatura digitale che ruba le identità, la cultura e le diversità. Uno scenario apocalittico e cupo dipinto dalle chitarre noise, metalliche, dissonanti e raccontato dai testi diretti di Eva, alla quale si uniscono per importanti contributi Marco Rovelli, scrittore-filosofo, nel brano Mondo Bipolare e Francesco Petetta, poeta-cantante, in L’Età Oscura. Qua e là si possono assaporare echi sonici e alternative rock ai quali Eva si ispira e che riesce a suonare mantenendo intatto quello spirito di rottura verso i Sistemi: discografico, politico, sociale.
Kali Yuga è un lavoro diretto ma allo stesso tempo merita ascolti ripetuti, proprio per poter assaporare al meglio le tante mutazioni che ogni traccia del disco presenta, quindi per questo fuori moda, ma a noi piace e lo consigliamo ai nostri tanti amici!
Eva Milan – Kali Yuga
Uno scenario apocalittico e cupo dipinto dalle chitarre noise, metalliche, dissonanti e raccontato dai testi diretti di Eva