Sound&Vision

Enrico Rava e Fred Hersch @ Teatro Asioli

“Non scelgo i musicisti per lo strumento che suonano, ma per la loro testa” Enrico Rava

Un incontro raro, emozionante, imperdibile. Rava e Hersch sono due artisti con storie diverse alle spalle ma accomunati da una visione della musica rigorosa e appassionante. Sul palco del Teatro Asioli di Correggio, il duo tromba/pianoforte ha portato grandi emozioni e altissima qualità, inciso al di là che possa piacere o no, Rava e Hersch sono stati perfetti!
È forse inutile ricordare quanto Rava abbia inciso sullo sviluppo del jazz italiano ed europeo. Il Free Jazz dei primi anni della carriera con Steve Lacy e Gato Barbieri, l’esperienza newyorkese con Cecil Taylor, Carla Bley e la JCO (la monumentale opera della Bley, “Escalator Over The Hill”), gli incroci con l’avanguardia europea, la scoperta dell’opera lirica in chiave jazz, le collaborazioni con alcuni dei più importanti artisti della scena contemporanea: sono capitoli, più che di una singola biografia, della storia del jazz italiano.
Diciotto nomination ai Grammy Awards (quindici come pianista, compositore e leader e tre per il trio) per Fred Hersch, che nel 2016 e 2018 è stato eletto Jazz Pianist of the Year dalla Jazz Journalists Association
Pochi musicisti jazz sono altrettanto carismatici, e non solo negli ambienti del jazz. A buon diritto. Fred Hersch sembra essere del tutto indifferente ai generi. Suona una musica che non segue nessun pianista in particolare, tra quelli arrivati prima, mentre molti altri hanno seguito lui, per esempio Brad Mehldau o Ethan Iverson, che furono suoi allievi. È un autentico battitore libero che si è tracciato la propria strada e la percorre senza cedere a mode e tendenze di successo. Privilegia il lato emotivo ed emozionale della musica e non si cura del virtuosismo. Fred Hersch non cerca di costruirsi come personaggio da vendere con una buona comunicazione, ma affida tutto alla musica che suona, sempre concentrato sulla tastiera del suo pianoforte e attento alle note taglienti di Rava. La musica che parla per lui: una musica in cui si confondono tradizione e innovazione, lirismo ed energia, linguaggio jazz e cultura classica.

Teatro Asioli Correggio (Re)
21. 5. 22
Fred Hersch pianoforte
Enrico Rava tromba

About the author

Alessandro Ettore Corona

Alessandro Corona nasce a Bassano del Grappa (VI) nel ’57. Dopo aver vissuto in varie zone del Veneto, si trasferisce a Bologna negli anni’70, seguendo tutto il movimento artistico di quel periodo; dai fumetti di A. Pazienza e N. Corona, alla musica rock britannica e americana, a quella elettronica di stampo tedesco, al cinema d’avanguardia tedesco e francese, per approdare poi alla scoperta della fotografia internazionale seguendo corsi di approfondimento e di ricerca.

Scatto per non perdere l’attimo.
Esistono delle cose dentro ognuno di noi, che vanno messe a fuoco.
Esistono cose che ci circondano e che non vanno mai perse, attimi che possono cambiare il nostro futuro; ognuno di noi ha un’anima interiore che ci spinge verso quello che più ci piace o ci interessa.
Io uso la macchina fotografica come un prolungamento del mio braccio, la ritengo un contenitore enorme per catturare tutti quei momenti che mi appartengono.
Passato e futuro si uniscono fondendosi insieme e per caratterizzare l’anima degli scatti creo una “sensazione di fatica” nella ricerca dell’immagine mettendo in condizione l’osservatore, di ragionare e scoprire sé stesso dentro l’immagine.
Trovo interessante scattare senza pensare esattamente a quello che faccio; quando scatto il mio cuore muove un’emozione diversa, sento che la mia mente si unisce con estrema facilità al pulsante di scatto della mia macchina, non esito a cercare quel momento, non tardo un solo secondo per scattare senza riflettere.
Il mio mondo fotografico è principalmente in bianco e nero, il colore non lo vedo quasi più, la trasformazione cromatica è immediata.
Non esito: vedo e scatto!
La riflessione per quello scatto, si trova in mezzo tra il vedere e lo scattare senza esitare sul risultato finale, senza perdere tempo in quel momento.
Diventa immediato per me capire se quello che vedo e che intendo scattare può essere perfetto,
non trovo difficile esprimere quello che voglio, la macchina fotografica sono io.
Ogni scatto, ogni momento, ha qualche cosa di magico, so che posso trasmettere una riflessione quindi scatto senza cercare la perfezione estetica perché nella fotografia la foto perfetta non esiste, esiste solo la propria foto.
Works:
Fotografo e grafico: Mantra Informatico (cover CD), Elicoide (cover LP)
Fotografo ufficiale: Star for one day (Facebook). Artisti Loto (Facebook)
Fotografo ufficiale: Bowie Dreams, Immigrant Songs, Roynoir, Le Sciance, Miss Pineda.
Shooting: Federico Poggipollini, Roynoir, Heide Holton, Chiara Mogavedo, Gianni Venturi, Double Power big band, Progetto ELLE, Star for one day, Calicò Vintage.
Radio: Conduttore su LookUp radio di un contenitore artistico, con la presenza di artisti.
Fotografo ufficiale: John Wesley Hardyn (Bo), Reelin’and Rocking’ (Bo), Fantateatro (Bo), Nero Factory (Bo), Valsamoggia Jazz club (Bazzano), Friday Night blues (Bo), Voice club (Bo), Stones (Vignola), il Torrione (Fe), L’officina del gusto (Bo), Anzola jazz, Castelfranco Emilia blues, Bubano blues, Mercatino verde del mondo (Bo), L’Altro Spazio (Bo), Ramona D’Agui, Teatro del Pratello (Bo), P.I.P.P.U Domenico Lannutti, Insegui L’Arte (Badolato CZ), Artedate (Mi), Paratissima Expo (To), Teatro Nuovo e club Giovane Italia(Pr), Teatro Comunale e Dehon (Bo), Teatro delle Passioni (Mo).

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