In un panorama musicale (e non solo) in cui fin troppo spesso tutto ciò che si offre al pubblico è vuota apparenza, e sull’apparenza si costruiscono ‘successi’ effimeri, Diodato dimostra come si possa essere ‘rivoluzionari’ riportando il tutto all’essenziale. Non c’era alcun dubbio che il concerto al Teatro Garden di Rende sarebbe stato un successo (ennesimo sold out di un tour trionfale), eppure il cantautore tarantino è riuscito ugualmente a stupire.
L’atto rivoluzionario si è compiuto in poche “semplici” mosse: una scenografia ‘minimal’ ma potentissima, che mette al centro l’artista e poco altro, tale da sembrare un’installazione del MoMA; una band strepitosa, con un Rodrigo D’Erasmo in versione ‘deluxe’, e ovviamente la voce sempre elegantissima di Diodato; ma, soprattutto, la forza dirompente delle parole, il coraggio di raccontare l’essenza di ciò che siamo: le nostre fragilità, le sofferenze umane, le nostre passioni. Ecco allora che, una dopo l’altra, le canzoni in scaletta (da Fai rumore a Ti Muovi per finire con Che Vita Meravigliosa, solo per citarne alcune) assumono i contorni delle tappe di un viaggio la cui meta è il ritorno all’essenziale, al motivo stesso per cui queste canzoni sono nate: esprimere gli stati d’animo più profondi ed essenzialmente umani.
La standing ovation finale e l’applauso, interminabile, ci raccontano meglio di ogni altra cosa quanto il pubblico sia stato felice di aver percorso questo viaggio e, anche solo per una sera, di aver fatto “la rivoluzione” insieme a Diodato.
Paolo Porco – PMF
Diodato
Teatro Garden
Rende (CS)
26.10.24
Si ringraziano per la disponibilità e la gentilezza Magellano Concerti e il Teatro Cinema Garden