Scrivere di questo album lascia l’amaro in bocca, un’amarezza dettata dalla morte prematura di Dan Sartain, avvenuta a marzo dello scorso anno. Il disco era stato portato a termine dall’artista, ma è stato pubblicato postumo “It has been released as Dan intended – nothing has been changed”.
Il musicista, originario di Birmingham in Alabama, aveva esordito come solista nel 2001 con Crimson Guard. In venti anni di carriera era riuscito a guadagnarsi un buon seguito e la stima della critica grazie a un sound personale che attinge a generi disparati: dal rockabilly al garage, dal punk al blues, passando per il surf.
Questo mélange così ricco e sapientemente orchestrato è il filo conduttore anche dei tredici brani che compongono Arise, Dan Sartain, arise!
La miglior tradizione musicale americana interpretata con piglio beffardo e disincantato. La chitarra costantemente in primo piano, corroborata da una ritmica gagliarda, atmosfere spesso giocose e scanzonate. Testi ora ironici e pungenti (I practice injury law/Personal injury law/Just call the number on my sign/The consultation fee won’t cost you a dime – Personal injury law; Well, my best fit is the city I’ve lived/Since I was a boy/Well, there’s a lot of pretty women and a lot of rich people/And the unemployed – My best fit) ora intrisi di amore e dolcezza (Your kisses in the morning, your kisses through the night/ Without them I am lonely and my days don’t turn out right/ Your kisses are a beacon of ever-shining light – Kisses in the morning).
Il disco si apre con You Can’t Go Home No More, una cavalcata western style, e si chiude con Daddy’s Coming Home con sonorità rockabilly divertenti e spensierate. Entrambe le canzoni riportano la parola “Home” nel titolo: una casa negata nel primo pezzo e quasi raggiunta nell’ultimo brano…
Un album travolgente, bello dall’inizio alla fine, che colpisce e conquista fin dal primo ascolto.
Sit tibi terra levis, Dan Sartain!
Dan Sartain – Arise, Dan Sartain, arise! –
One Little Independent Records
Ja.La. Media Activities