Interviste

Cristiano Turrini, Intervista

Cristiano Turrini ha vinto il contest indetto da Radio Deejay “Deejay Onstage”. Potrebbe rappresentare questo successo un trampolino di lancio verso traguardi ancora più splendenti?

Il 22 agosto con il brano “Kuala Lumpur” il cantautore romano Cristiano Turrini ha vinto il contest indetto da Radio Deejay “Deejay Onstage”. Potrebbe rappresentare questo successo un trampolino di lancio verso traguardi ancora più splendenti? Chiediamolo al diretto interessato in questa intervista.

Inizierei domandandoti qual è il tuo background e quali artisti influenzano il tuo modo di scrivere.
Sono 10 anni che faccio musica, quindi, inevitabilmente, mi sono sempre appassionato a tanti generi e a tanti stili. Mi piace sperimentare e ascoltare cose molto diverse tra loro. Devo dirti che per quanto riguarda il Rythm and Blues americano ho sempre stimato artisti come Stevie Wonder e Whitney Houston. Per ciò che concerne la scrittura faccio riferimento un po’ al passato ispirandomi ai grandi della musica italiana, come Baglioni o Jovanotti, però sto attento anche alla contemporaneità. Tendo a farmi incuriosire dai nuovi esponenti nostrani come Mahmood e Gaia.

Ci vuoi raccontare l’esperienza del contest “Deejay Onstage”, dal quale sei uscito vincitore?
Assolutamente sì. Il “Deejay Onstage” è stato pazzesco: in un’estate difficile come questa per noi musicisti, dopo il flagello del COVID, insieme alla mia etichetta abbiamo deciso di prendervi parte, visto anche che ci dava l’opportunità di esibirci in un palco del genere, con un pubblico del genere. E’ stato davvero emozionante. La soddisfazione più grande per me, a parte vincere ovviamente, è stata poter cantare il mio pezzo e vederlo apprezzato da chi era lì ad ascoltarmi.

Parliamo a questo punto del tuo singolo “Kuala Lumpur”: il titolo è stato scelto come forma di metafora o è un chiaro segno di vicinanza tua personale verso la città malese?
Il titolo è stato scelto casualmente mentre ero in studio e mi sono messo a guardare dei video. Il destino ha voluto che ne è uscito in riproduzione uno sulla città di Kuala Lumpur. Questi meravigliosi spazi, la loro cultura, il loro sound particolare mi ha fatto propendere affinché la storia che raccontavo nella canzone si svolgesse proprio lì. Anche per non essere troppo scontato e inflazionato citando le solite Roma, New York o Parigi.

Mi hai detto poco fa che fai musica da circa 10 anni. Come si è evoluta, allora, la tua musica dagli esordi ad oggi?
E’ stata una continua ricerca. Ho fatto un cammino artistico importante anche con la mia etichetta discografica, con cui faccio uscire singoli da cinque anni. La musica e la concezione di essa è cambiata a prescindere dalla mia evoluzione artistica. Diversi anni fa far uscire i singoli significava correre il pericolo di sprecarli. Oggi è totalmente il contrario e se non ti metti nelle varie piattaforme digitali rischi di essere veramente uno sconosciuto. Un solo brano su Spotify e la visibilità che ne deriva sono essenziali per mantenerti sulla cresta dell’onda. Artisticamente sono maturato, così come i miei testi e le mie scritture hanno assunto un livello maggiore, immagino, credo, spero (risate, ndr). I vari tentativi mi hanno portato a migliorarmi e a capire determinati meccanismi. Credo che “Kuala Lumpur” sia proprio l’apice di questo percorso.

In un momento come quello che stiamo vivendo in cui vanno tanto i featuring, hai in mente qualche artista con cui ti piacerebbe collaborare?
Tantissimi. Per quanto riguarda i giovani amo, come ti ho detto prima, Mahmood e Gaia. Mi piace l’artista che intelligentemente ha voglia di sperimentare, di mettersi alla prova anche su generi diversi. Adoro ascoltare anche il Rap o la Trap e pensare di poter prestare la mia voce a una canzone che appartiene a quello stile, che possa essere di uno Sfera Ebbasta o di un Ghali, sarebbe un qualcosa di molto interessante e assolutamente al passo coi tempi.

Adesso è lecito aspettarsi l’uscita di un tuo full-lenght o, chissà, magari è già segretamente in lavorazione?
E’ super lecito, dovete assolutamente pensarlo (risate, ndr). Siamo costantemente in studio a lavorare sui prossimi singoli. Ce n’è uno già pronto. Dobbiamo solo incrociare le dita su determinate questioni. Sta prendendo piede l’idea di far uscire un album intorno a marzo/aprile. Questi almeno sono i piani.

About the author

Giovanni Panebianco

error: Sorry!! This Content is Protected !!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Con questo sito acconsenti all’uso dei cookie, necessari per una migliore navigazione. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai su https://www.sound36.com/cookie-policy/

Chiudi