Interviste

Cristiano Pomante, Intervista

Scritto da Erminio Garotta

ho imparato a lottare per quello in cui credo, senza sentirmi inferiore a nessuno. Anche quando ci sentiamo fragili e insicuri, bisogna continuare ad avere rispetto delle cose più piccole e apparentemente insignificanti, perché tutto ha valore

Diamo il benvenuto sulle pagine di SOund36 a Cristiano Pomante che per l’uscita del suo nuovo lavoro “Libero pensatore” (autoproduzione) ci racconterà della genesi di questo progetto discografico.

Buongiorno Cristiano, ci daresti qualche notizia di te e della tua professione? Una breve presentazione per far conoscere al nostro pubblico che “lavoro” svolgi.
Buongiorno a te Erminio e grazie per l’invito. Allora, banalmente mi verrebbe da dire che sono un musicista professionista. Credo sia importante ribadirlo in questo momento storico, visto che si fa
ancora fatica a percepire il valore di questa professione, insieme a tante altre. Nello specifico sono un vibrafonista jazz, strumento della famiglia delle percussioni a tastiera, e un compositore. Da diversi anni lavoro in modo indipendente, cercando di promuovere la mia musica e i miei progetti.

Parliamo ora del nuovo progetto discografico, in uscita ai primi di novembre; un progetto molto “ricco” musicalmente, tanti strumenti, ci racconti qualcosa sulla nascita di questo lavoro e di chi sono i tuoi compagni di viaggio?
Questo progetto è la naturale continuazione del mio quartetto formatosi nel 2013, con Marco Giongrandi (chitarra), Michele Tacchi (Basso) e Alessandro Rossi (Batteria). Dopo il nostro primo lavoro discografico “La Storia”, mi sono interrogato su quali potessero essere i mezzi necessari per esprimere al meglio la mia identità musicale. I mezzi in musica si traducono prima di tutto in strumenti e quindi timbri, che caratterizzano poi il sound del gruppo. Sentivo la necessità di una maggiore ricchezza da questo punto di vista e di profondità prospettica. Si sono così aggiunti Alessio Cavalazzi(Violino), Luca Rapazzini(Violino), Milos Rakic(Viola), Bruna di Virgilio (Cello) e Claudio Filippini(Piano). Sono grandi talenti provenienti rispettivamente, dal mondo della musica classica e quello del jazz.

Ad un primo ascolto, specialmente nel primo pezzo del progetto, si è portati ad immaginare una sorta di ouverture di un opera. Di una colonna sonora della vita. forse da qui il titolo “libero pensatore”?
Sicuramente i brani evocano volutamente delle immagini, che aprono diversi scenari e interpretazioni possibili. Il primo nello specifico, descrive come si può osservare un oggetto o soggetto musicale, sotto diversi punti di vista. Soltanto la titletrack ha una connessione musicale diretta, con il significato profondo di questo titolo, che si traduce in argomenti strutturali precisi che poi caratterizzano il brano.

Ci sono titoli molto aperti, per “liberi pensatori” appunto, ma uno è una dedica…
Si infatti, come suggerisce il titolo, il brano è una dedica a cuore aperto a Clara Perra, la mia insegnante di strumenti a percussione, con la quale ho conseguito il diploma al conservatorio di Pescara, e che purtroppo ci ha lasciati nel 2015.

“Fantasia” ci ha colpito molto per il quadro che ne disegna, Una grande sala da ballo, una festa, ritmi che si ripetono, gli strumenti che raccontano, una girandola di suoni
Ci tengo a sottolineare, che questa è l’unica composizione non mia. E’ un brano scritto da mio padre (Ernesto Pomante) musicista a sua volta, con mio arrangiamento. Un brano di una dozzina di anni fa che mi ha sempre colpito, come giustamente notavi, per la sua varietà. Il titolo stesso, mi
porta a pensare che forse anche lui è un“libero pensatore”..anzi direi quasi sicuramente.. non poteva proprio mancare nell’album!

In “arte di essere fragile” il vibrafono sottolinea questo pensiero, la fragilità. Cosa lega la fragilità a Cristiano Pomante?
Il brano è ispirato ad un noto romanzo di successo dello scrittore italiano, Alessandro D’Avenia, che porta appunto lo stesso titolo. Il romanzo racconta del genio di Leopardi, che lotta per affermare le sue passioni, nonostante l’indifferenza e la derisione dei suoi contemporanei.
Mi ritrovo molto in questa figura, perché anche io ho imparato a lottare per quello in cui credo, senza sentirmi inferiore a nessuno. Anche quando ci sentiamo fragili e insicuri, bisogna continuare ad avere rispetto delle cose più piccole e apparentemente insignificanti, perché tutto ha valore. In
musica e nella vita il tutto è la somma delle singole parti, e trovare un equilibrio nella fragilità di noi stessi, è molto più difficile che negli onori e nelle sicurezze apparenti: questa è l’arte di essere fragili..

Il pezzo che dà il titolo al progetto è una dichiarazione di autonomia e libertà, solo musicalmente o Cristiano Pomante è un ribelle?
Non è una dichiarazione di libertà nei confronti di uno status sociale o ideologico, ma in effetti più un atteggiamento nei confronti della musica e della vita. Il libero pensatore è colui in grado di volare con la mente in luoghi sconosciuti, rischiando, andando in profondità nelle cose. E’ una
persona curiosa, che magari apprende delle strutture mentali e sociali, per poi liberarsene e perdersi di nuovo. E’ una persona che non ha certezze ma è in continuo movimento,in continua ricerca creativa, di qualcosa che molto probabilmente non esiste, e che forse potrebbe far parte di
una conoscenza del mondo che noi non abbiamo. Ovviamente questo è lo specchio di quello che sento quando suono o compongo, e proprio per la natura incerta di questo atteggiamento, questo titolo mi sembrava il più adatto. Igor Stravinskij provocatoriamente sosteneva che la musica non ha
significato: sono d’accordo, non ne ha uno solo, ma tantissimi, troppi… Per me la musica non dice, ma suggerisce, e nel momento in cui arriva all’ascoltatore è intimamente sua, e sarà lui a decidere con quale chiave di lettura leggerla. Dunque lascio io una domanda ai lettori: cosa rappresenta per voi libero pensatore?

Ai lettori spesso piace farsi i fatti propri degli artisti, Cristiano Pomante ama cucinare? oppure prende la pizza surgelata?
Ahahah!! amo molto cucinare, aiuta a rilassarmi ed è una buonissima occasione per riunirsi a casa con gli amici. Confesso che ogni tanto nel freezer c’è una pizza surgelata, per i momenti di emergenza…

L’ultima domanda, forse andava fatta all’inizio, ma dopo la margherita uno è più rilassato.. quale musica ascolti?
Ascolto tutto quello che mi incuriosisce, mi piace osservare la musica al microscopio, interessarmi dei dettagli e del perché in una composizione ci sono determinati equilibri. Raramente faccio ascolti veloci, o casuali, non mi piace ascoltare musica mentre sono per strada o in tram. Spesso mi
prendo anche tanti giorni di silenzio, per riflettere su quello che ho ascoltato e farlo maturare e “risuonare”dentro di me.

Ringraziamo Cristiano Pomante per la disponibilità ed invitiamo i nostri lettori ad ascoltare questo progetto discografico, magari proprio leggendo “Arte di essere Fragile”, sorseggiando del buon barolo chinato aggiungendo del buon cioccolato fondente.

ufficio stampa: Carolina Zarrilli // Coach Kicks
Ulteriori crediti:
Audio: Stefano Spina ; Video: Gabriele Batia ; Cover Album: Eleonora Volta
foto copertina : Gabriele Capelli

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Erminio Garotta

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