Craig Finn è la voce e il leader artistico della band dei The Hold Steady. Voce caratteristica che marca fortemente il sound più classico della band di New York. Rock melodico che Craig in questi anni di attività intensa ha saputo interpretare con passione e trasporto. Craig è anche un autore molto prolifico, ama scrivere in continuazione, non è una leggenda metropolitana la sua sfida personale di scrivere una canzone al giorno. Così nel suo appartamento di Brooklyn vengono accantonate canzoni su canzoni, soprattutto quelle che non rientrerebbero nel progetto The Hold Steady. Nel mese di giugno ’11, Craig si è messo in viaggio, direzione Austin in Texas, con le migliore tracce per registrarle con l’aiuto di Mike McCarthy (Spoon).
Questo lavoro viene in questi giorni pubblicato con il titolo Clear Heart Full Eyes per la label Full Time Hobby.
Un album che già il titolo chiarisce molto facilmente, storie di vita raccontate con onestà, trasparenza.
Apollo Bay apre il disco con fare sornione ed indolente, echi dilatati offuscano la vista, tutto si dirada brevemente sul ritornello, ma tornano i rumorosi pensieri. Segue la dolce e speciale When No One’s Watching, una ballata che amplifica gli spazi melodici tutti colmati dal narrato di Craig che parola dopo parola diventa cantato. Non manca l’ironia e la spensieratezza, New Friend Jesus fa ballare su ritmi country.
Il disco è un’occasione per questo importante autore del rock contemporaneo per esplorare territori più intimi e profondi, ma anche per sperimentare nuovi intrecci sonori, ma anche per riscoprire la tradizione, suonare con nuovi musicisti. Ed ecco che il singolo Honolulu Blues ci racconta il succo di questa esperienza solista di Craig Finn, affondare le mani sul proprio vissuto suonando del buon rock d’annata, venato di country e blues.
Questa per Craig sarà sicuramente un’esperienza che in futuro ripeterà con grande successo.
Craig Finn – Clear Heart Full Eyes
Il disco è un’occasione per questo importante autore del rock contemporaneo per esplorare territori più intimi e profondi, ma anche per sperimentare nuovi intrecci sonori, ma anche per riscoprire la tradizione, suonare con nuovi musicisti.