Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro @ Auditorium Rita Levi Montalcini (MO)

In occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, all’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola (MO) va in scena uno spettacolo fortissimo, scritto e diretto dal talentuoso Emanuele Aldrovandi di Reggio Emilia: “Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro”.
Ferdinando (Giusto Cucchiarini) è un apicoltore, al suo fianco la compagna Marta (Serena De Siena) ossessionata dalla realizzazione della figlia Emma, poi c’è Chiara (Silvia Valsesia) famosa attrice e madre di una compagna di classe di Emma, infine Carlo (Tomas Leardini), cognato di Marta e professionista di scacchi. In questo quadrilatero che si potrebbe incastonare perfettamente nella nostra quotidianità, scopriamo il piano bislacco di Marta per coinvolgere Chiara nell’ascesa artistica e “professionale” della figlia Emma (di appena 6 anni) come pittrice.
“Cosa sarà mai un post sui tuoi social?”
Ferdinando, combattuto tra l’amore che prova per Marta ed Emma e la consapevolezza della stranezza di questo inganno, si trova schiacciato tra la sua volontà e la velocità con cui scorre la realtà attorno a lui, la sua imprevedibilità e l’impossibilità di trovare una direzione da prendere.
Carlo è la mina vagante: uno scacchista profondamente e rigorosamente metodico che si ritrova per caso coinvolto (perché la moglie è stata “poco bene”) in questa assurda situazione, dove deve recitare una parte, ma non c’è un copione, ma deve essere naturale, ma lo stesso deve seguire gli eventi, ma… ma… ma… ma che cos’è l’arte alla fine?
Marta e Chiara, mamme ognuna a modo suo.
La prima con la convinzione di dover allontanare Emma dalla mediocrità che la affligge (e di cui è sicuramente anche artefice); la seconda, conscia della sua posizione sociale privilegiata, ha ben chiaro dove sia, come ci sia arrivata e i sacrifici sopportati per raggiungere i propri obiettivi.
Tra dialoghi surreali, a tratti comici, a tratti drammatici, la narrazione scorre verso la deflagrazione del piano di Marta in un’atmosfera onirica, di un giallo sempre più cupo, fino ad un buio che fa trattenere il fiato a tutta la platea. Poi l’applauso, timido, poi liberatorio, ai quattro attori sul palco.
Bravi, bravi, bravi!
Un ringraziamento particolare Fiorella di ATER Fondazione, a Federica per il supporto, all’Associazione Teatrale Autori Vivi, alla produzione, agli attori, alle maestranze e allo staff dell’Auditorium per l’opportunità.