Recensioni

Chinese Man – Shikantaza

Scritto da Claudia Leone

IL GROOVE MULTIETNICO TARGATO CHINESE MAN

In un momento in cui non si fa che parlare di alzare muri e chiudere frontiere, mi è capitato di ascoltare Shikantaza, l’ultima fatica dei Chinese Man, un “melting pot” di sonorità globali pronto a ricordarci che la musica, per fortuna, non conosce confini.
I Chinese Man non sono una band in senso stretto, ma un vero e proprio collettivo artistico che ha fatto della sperimentazione il proprio cavallo di battaglia. A dare vita a questo progetto, nell’ormai lontano 2004, sono stati tre ragazzi di Marsiglia, High Ku, Sly e Zè Mateo ma, intorno a loro, hanno gravitato, in questi oltre 10 anni di attività, musicisti, registi, dj e perfino graphic designer. Il risultato? Un groove ibrido che va dall’hip hop al funky, dalla dance al breakbeat e che mixa sapientemente generi ultramoderni, sound delle origini e ritmi esotici.
Dopo 7 album, un’infinità di concerti e perfino una super hit (I’ve got that tune, brano tratto dal The Groove Sessions, Vol. 1 del 2007 e scelto dalla Mercedes-Benz per una campagna pubblicitaria), arriva Shikantaza, un disco che si preannuncia più articolato ed introspettivo, a partire dal titolo.
“Shikantaza” significa “nothing but (shikan) precisely (da) sitting (za)” ed è un termine utilizzato nel buddismo per descrivere l’attitudine adottata durante la meditazione zen.
Inutile dire che in questo album a farla da padrone è la ricerca di spiritualità tipica delle filosofie orientali. E se qualcuna delle 16 tracce che compongono questo disco vi potrà sembrare un po’ troppo “new age”, la freschezza beat e il sound meticcio delle altre non potrà che stregarvi.
Se volete un consiglio, iniziate ascoltando la bellissima Liar (guardate il video qui di seguito, ndr), primo singolo estratto, frutto della collaborazione con la cantante soul Kendra Morris e con il rapper americano Dillon Cooper. Un mix di R&B, hip hop e musica hindi che vi catapulterà dalla Francia dritto dritto a Bombay caricandovi di energie positive. Se invece siete in cerca di atmosfere rilassanti, non perdetevi Anvoyè o Goodnight, brani ricchi di contaminazioni che accolgono e sprigionano suggestioni di paesi lontani.
Infine, se siete degli appassionati di pezzi unici, non potete lasciarvi sfuggire la cover di questo CD realizzata con una grafica zen così ricercata da meritarsi a pieno titolo uno spazio in una prestigiosa collezione di arte orientale.

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Claudia Leone

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