Caparezza, dopo tanti rinvii per ragioni sanitarie, è tornato finalmente con un tour di venti date dal 25 giungo al 13 agosto. Quello che porta in scena è uno show ricco e allo stesso tempo complesso, sia dal punto di vista produttivo che concettuale. Il concerto mette al centro il suo ultimo album Exuvia, dove l’artista analizza la mutazione che da personale diventa collettiva.
Quest’idea la spiega all’inizio dello show idealizzata all’interno di una foresta dove cita molte opere famose che hanno avuto luogo al centro della propria storia. La mutazione e la foresta sono i due elementi che accompagnano lo spettatore in questo viaggio incredibile che unisce la musica all’immagine scenografica.
Caparezza ci regala un concerto molto teatrale dove le parole non vengono raccontate solo con la musica ma anche in maniera visuale. Il cantautore parla e racconta le sue tematiche in maniera precisa e ironica, accompagnato da momenti musicali in cui la sua potenza sonora esplode.
Caparezza unisce rap e melodia, creando una formula innovativa e moderna della canzone d’autore. Uno stile, il suo, efficace che riesce attrarre un pubblico ampio di tutte le età e che riesce ad andare oltre il significato delle sue hit popolari. Il ritmo e l’ordine di esecuzione delle canzoni è stato scelto da Caparezza in modo intelligente: partendo con brani più lenti e proseguendo in un crescendo ma costante, esploso nelle ultime canzoni che hanno mandato in visibilio il pubblico.
Chiudendo con Exuvia, Vieni a ballare in Puglia e Fuori dal Tunnel, Capa riassume in pochi minuti tutto il senso del concerto: il brano che dà titolo al suo ultimo lavoro, quello che l’ha lanciato nell’Olimpo e la sua hit più famosa. Tutta la trasformazione di artista e uomo in sole tre canzoni.
L’Exuvia Tour, in conclusione, è una vera e propria esperienza musicale che fa viaggiare lo spettatore nell’anima di un artista, facendolo riflettere e ballare allo stesso tempo.
