Con una voce piena e intensa da mezzosoprano prestata al punk, la giovanissima cantante marsicana Calliope continua il suo percorso musicale con “Obl.IO”, che arriva a nove mesi di distanza dal suo brano di esordio “In Carta Vergine”.
Laureata in canto lirico e scrittrice, Calliope – al secolo Tamara Macera- elabora con originalità temi imposti dal nostro tempo che sanno di disincanto e disillusione e li condisce con la passione per sonorità aggressive mitigate da qualche accenno pop.
In “Obl_IO” Calliope descrive un vissuto in cui regna l’incapacità di comunicare con gli altri e con noi stessi. La realtà è una “prigione di parole” e “l’unica cosa che rimane è questo senso di instabilità”. Con un testo ermetico ma ricco di energia, “Obl_IO” è un atto di accusa, un grido di dolore per dissimulare quel senso di vuoto che è dentro di noi.
“Io non resto qua, a farmi ingannare da un mondo in essenza e banalità”, grida con forza Calliope. Ma la soluzione non c’è. Resta inesorabilmente solo l’Obl_IO.
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